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L'assertività nel lavoro: impara a farti rispettare e a comunicare in modo efficace

MERCOLEDÌ 16 SETTEMBRE 2020 | Lascia un commento
Foto L'assertività nel lavoro: impara a farti rispettare e a comunicare in modo efficace
Scritto da Stefania Pili

Un'importante capacità comunicativa che permette di esprimere chiaramente le proprie opinioni ed esigenze senza alcun tipo di arroganza o prevaricazione sugli altri. L'assertività sul posto di lavoro è uno strumento prezioso in grado di migliorare la motivazione, la produttività e la sintonia con i colleghi. Non deve essere però confusa con altri tipi di atteggiamenti legati all'ostilità o all'aggressività, anzi: l'essere assertivi significa conoscere e difendere i propri diritti sia come lavoratore che come individuo senza nuocere agli altri, basandosi sempre sul rispetto reciproco.

L'assertività, pertanto, può davvero apportare notevoli benefici sia per il lavoratore che per l'azienda. Una dote da saper sviluppare e mettere in pratica nel miglior modo possibile per avere successo nel lavoro e guadagnarsi il rispetto degli altri. Essere assertivi, infatti, significa sapersi esprimere chiaramente, orientando le scelte e le opinioni degli interlocutori, senza doverle imporle.

Non è un fattore che riguarda solo il singolo lavoratore ma tutta la squadra: un'abilità che limita i conflitto tra colleghi e che, utilizzata correttamente, può aumentare la produttività aziendale e fare la differenza.

 

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Definizione ed esempi di assertività

La parola assertività deriva dal latino “asserere”, ovvero, asserire: l'attitudine umana di esprimere le proprie idee, di difendere i propri diritti, di comunicare le proprie emozioni, senza calpestare o ferire l'altro. Sarà capitato a tanti di voi di vivere situazioni stressanti e oppressive nelle quali riuscire a comunicare o far valere le proprie opinioni fosse impossibile, cadendo spesso in un atteggiamento aggressivo o arrogante. Tuttavia, adottando un comportamento assertivo, si potrebbero migliorare i rapporti interpersonali e professionali e gestire le criticità con più razionalità.

Ognuno di noi sperimenta diversi tipi di atteggiamenti nella vita quotidiana. A volte si tratta di forme aggressive, altre passive, altre ancora di attacco o difesa; in ogni caso, esse sono determinate in gran parte dall'educazione che abbiamo ricevuto durante l'infanzia. Anche a distanza di anni, infatti, possiamo trovarci in imbarazzo di fronte a critiche che pensiamo siano ingiuste o, al contrario, essere autoritari e manipolativi con persone verso le quali tendiamo a esercitare un potere. In ogni caso, è pur sempre possibile imparare a comunicare le proprie emozioni in maniera più assertiva. Ecco alcuni esempi di comunicazione aggressiva, passiva e assertiva sul lavoro:

Devi fare questa cosa, quindi la farai, punto e basta” (comunicazione aggressiva);

Non voglio dirti che hai sbagliato ma è già la terza volta che ti dico di fare quel lavoro. Se non riesci te lo posso fare io, basta che me lo dici, ok?” (comunicazione passiva);

Vorrei che tu svolgessi questo lavoro per domani, hai le linee guida e i tempi per farlo. Mi fido della tua professionalità” (comunicazione assertiva).

La prima e la seconda frase generano tensione e mancanza sia di sicurezza che di fiducia in sé stessi; la terza, invece, permette di comunicare in maniera più efficace con gli altri. Grazie all'assertività si possono esprimere i bisogni comprendendo le possibili difficoltà di chi ascolta, facilitando una soluzione intermedia nel caso in cui le richieste non possano essere soddisfatte.

 

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Sviluppare l'assertività sul luogo di lavoro

Se l'obiettivo è farvi rispettare dagli altri, occorre innanzitutto lavorare su sé stessi e sulla propria assertività. Ecco quindi alcuni consigli per essere assertivi al lavoro:

 

Comunicare con efficacia: bisogna sempre prestare attenzione a ciò che viene detto, soprattutto quando ci si trova in situazioni di forte stress e si fa fatica a esprimere i concetti giusti. Per essere assertivi bisogna essere capaci di esprimersi chiaramente e arrivare al punto cruciale della questione. Se parlare col capo o con un collega vi può creare ansia, preparatevi prima un discorso selezionando con cura le parole: secondo gli esperti è meglio evitare parole come “solo”, “forse”, “cioè”, “dovrei” o frasi tipo “La mia è solo un'idea” poiché mancano di validità ed efficacia. Occorre più sicurezza e persuasione grazie a un tono di voce lento, usando pronomi personali e verbi incisivi.

 

Avere una buona autostima: un ingrediente fondamentale per essere assertivi non solo sul posto di lavoro, ma anche negli altri contesti della vita quotidiana. Chi non possiede sicurezza nelle proprie potenzialità, inevitabilmente adotta un atteggiamento passivo o aggressivo. Per questo motivo occorre, prima di tutto, imparare a rispettare sé stessi riuscendo, di conseguenza, a farsi rispettare anche dagli altri. Non cercate l'approvazione costante degli altri, questa è chiaramente una conseguenza di una scarsa fiducia in sé stessi.

 

Saper accettare le critiche: se si è insicuri, le critiche possono rappresentare un attacco al nostro io e non come semplici osservazioni a un determinato comportamento. Le critiche, infatti, possono rappresentare uno valido strumento di crescita per un team, anche se in pochi riescono ad accettarle. Le persone passive subiscono le critiche e mettono in crisi la loro già fragile autostima mentre le persone aggressive non le accettano, anzi, si sentono parecchio infastiditi da esse. Pertanto, per essere assertivi occorre sviluppare una capacità di ascolto specifica, mantenendo costantemente un atteggiamento oggettivo e distaccato di fronte alle critiche, specialmente se si è un po' permalosi.

 

Gestire il linguaggio non verbale: non è solo una questione di parole. Anche il corpo parla attraverso il modo in cui ci muoviamo e guardiamo. In sostanza, potreste essere capaci di dire le cose giuste ma il corpo potrebbe rivelare tutto il contrario. Bisogna sempre mantenere il contatto visivo con chi ci parla, evitando di fissare in modo critico, non assumere posizioni intimidatorie e controllare la gestualità. Importante anche modulare la voce e prendere la parola nei tempi giusti. Meglio non dilungarsi troppo, potrebbe essere interpretato come un atto di prepotenza nei confronti di chi, proprio come voi, vuole esprimere il suo punto di vista.

 

Gestire i conflitti e le divergenze: nel lavoro di squadra è più che naturale che nascano incomprensioni o altri problemi. Essere in disaccordo con i colleghi è normale, ma è necessario che le divergenze debbano essere riconosciute e gestite senza far finta che vada tutto bene. Bisogna affrontare la questione con la massima pacatezza, magari con un dialogo con il collega con cui si è più in disaccordo, purché lo si affronti in maniera civile e rispettosa. Essere assertivi significa dare la giusta importanza alle nostre idee e concedere agli altri la possibilità di migliorarle e farle crescere.

 

Voi sul lavoro vi sentite assertivi? O siete ancora in una fase passiva – aggressiva? Fateci sapere ;)

 

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