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NASPI e Disoccupazione 2019: come accedere agli ammortizzatori sociali

MARTEDÌ 29 OTTOBRE 2019 | 1 commento
Foto NASPI e Disoccupazione 2019: come accedere agli ammortizzatori sociali
Scritto da Stefania Pili

La fine della stagione estiva comporta per molti l’inizio di un nuovo capitolo lavorativo, per altri, invece, il dover fare i conti con le difficoltà di trovare un nuovo impiego. Per chi si ritrova in questa situazione, esiste un sistema di ammortizzatore sociale chiamato NASPI. Si tratta di un nuovo sussidio di disoccupazione approvato nel corso della Riforma del Mercato del Lavoro, il Jobs Act del 2015. L’acronimo significa Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego e si riferisce appunto al sostegno economico che lo Stato offre ai lavoratori che perdono involontariamente il lavoro.

Leggi anche: “5 errori da evitare nella ricerca di un lavoro: consigli e buone pratiche da sfruttare

Ma andiamo con ordine. Cosa è un ammortizzatore sociale? Per ammortizzatore sociale si intende l’insieme delle misure adottate dagli organi governativi per poter sostenere economicamente gli individui che non hanno un’occupazione, quindi, in stato di disoccupazione. La Naspi fa quindi riferimento a una vera e propria indennità di disoccupazione, erogata ai lavoratori che perdono il lavoro e in possesso di determinati requisiti.

 

Chi sono i destinatari della disoccupazione NASPI nel 2019? 

  • Lavoratori dipendenti o subordinati che perdono il lavoro indipendentemente dalla loro volontà;
  • Apprendisti;
  • Soci lavoratori di cooperative con rapporto di lavoro subordinato;
  • Personale artistico con rapporto di lavoro subordinato;
  • Dipendenti a tempo determinato delle Pubbliche Amministrazioni.

A chi, la Naspi, non spetta?

  • Dipendenti a tempo indeterminato delle Pubbliche Amministrazioni;
  • Operai agricoli sia a tempo determinato che a tempo indeterminato;
  • Lavoratori extracomunitari con permesso di soggiorno per lavoro stagionale;
  • Lavoratori titolari di trattamento pensionistico diretto.

Tra le novità introdotte dal decreto n° 4/2019, i soggetti interessati devono soddisfare almeno uno dei seguenti requisiti

  • non svolgere attività lavorativa sia di tipo subordinata che autonoma;
  • essere lavoratori il cui reddito da lavoro dipendente o autonomo corrisponde a un’imposta lorda pari o inferiore alle detrazioni a cui si ha diritto ai sensi dell’articolo 13 del testo unico delle imposte sui redditi.

Importante precisare che lo stato di disoccupazione non entra in contrasto con i rapporti di lavoro. L’elemento determinante è infatti il reddito percepito che, secondo quanto stabilito dalla legge, cambia in base alla tipologia di attività svolta:

  • Soglia 8.145 euro all’anno per il lavoro dipendente;
  • Soglia 4.800 annui per il lavoratore autonomo.

Per richiedere lo stato di disoccupazione 2019, la persona dovrà presentarsi presso il Centro per l’Impiego, munito dei seguenti documenti:

  • Carta d’identità o documento di riconoscimento valido;
  • Copia del contratto di lavoro;
  • Permesso di soggiorno e un indirizzo abitativo per i disoccupati stranieri.

 

Quali sono i nuovi requisiti Naspi 2019? L’indennità di disoccupazione spetta solo a chi possiede determinati requisiti, ovvero:

  • Stato di disoccupazione involontario (perdita del lavoro per cause indipendenti dalla volontà del lavoratore);
  • Requisito contributivo (almeno 13 settimane di contribuzione versata nei 4 anni precedenti al licenziamento);
  • Requisito lavorativo (almeno 30 giorni di lavoro effettivo nei 12 mesi precedenti all’inizio della disoccupazione).

Per quanto riguarda il primo requisito, ci sono comunque delle eccezioni che consentono di avere comunque l’accesso all’indennità:

  • Maternità;
  • Licenziamento per giusta causa;
  • Risoluzione consensuale (all’interno dei una procedura conciliativa alla Direzione Territoriale del Lavoro);
  • Licenziamento con accettazione dell’offerta di conciliazione del datore di lavoro entro i termini di impugnazione stragiudiziale del licenziamento;
  • Licenziamento dopo il rifiuto del lavoratore di trasferirsi in un’altra sede distante più di 50 km dalla sua residenza e/o raggiungibile in più di 80 minuti con i mezzi di trasporto pubblici.

Parlando sempre del primo requisito, un’altra eccezione è di aver dichiarato la DID, la Dichiarazione di Immediata Disponibilità a lavorare presso il Centro per l’Impiego. 

Per quanto riguarda, invece, il requisito lavorativo, ci sono dei casi in cui il periodo dei 30 giorni può essere ampliato con giorni di:

  • Malattia e infortunio sul lavoro;
  • Cassa integrazione straordinaria e ordinaria a 0 ore;
  • Assenza per congedi e/o permessi 104;
  • Congedo obbligatorio di maternità;
  • Congedo parentale.

 

Quanto spetta ai beneficiari Naspi 2019? Il nuovo importo Naspi 2019 è pari a 1.221,24 euro. L’importo massimo mensile di tale indennità, che non opera la riduzione di cui all’articolo 26 della legge n°41 del 1986, non può comunque superare, per il 2019, la soglia di 1.328,76 euro.

 

Come si calcola l’importo Naspi per chi perde il lavoro involontariamente? È necessario avere l’estratto conto contributivo INPS (che potete scaricare anche online se siete in possesso del PIN) e una calcolatrice. Ecco gli step da seguire:

  • Sommare tutti gli importi delle retribuzioni imponibili ai fini previdenziali relativi agli ultimi 4 anni;
  • Dividerli per il numero di settimane contribuzione e moltiplicare il risultato per il coefficiente di 4,33.

L’importo Naspi che spetta sarebbe pari al:

  • 75% della retribuzione media mensile imponibile ai fini previdenziali degli ultimi 4 anni, se pari o inferiore a 1.195,00 euro;
  • 75% di 1.195,00 + il 25% della differenza tra la retribuzione media mensile imponibile ed euro 1.195,00 se la retribuzione è maggiore della soglia.

Quanto dura la Naspi 2019? Varia in base ai contributi versati negli ultimi 4 anni prima del licenziamento involontario. Nello specifico, l’indennità è pagata dall’Inps mensilmente per un numero di settimane pari alla metà delle settimane di contribuzione degli ultimi 4 anni, ma comunque non superiore ai 24 mesi. 

 

Come si richiede la disoccupazione all’INPS? Il lavoratore deve compilare e presentare domanda scaricando e inviando il modulo dal sito INPS, entro 68 giorni dal licenziamento, quindi dalla data di cessazione del rapporto di lavoro, pena la decadenza del diritto. A seconda del giorno nel quale viene presentata la domanda, l’erogazione dell’importo ha un termine diverso:

  • Se la domanda viene presentata entro 8 giorni dal licenziamento, il pagamento inizia a decorrere dall’ottavo giorno successivo alla data di cessazione del rapporto di lavoro;
  • Se la domanda viene presentata dopo 8 giorni, il diritto decorre dal giorno successivo a quello di presentazione della domanda;
  • In caso di malattia, maternità o infortunio, la decorrenza parte dall’ottavo giorno successivo al termine dell’evento, sempre se la domanda viene presentata entro l’ottavo giorno. 

La domanda può essere inoltrata tramite le seguenti modalità:

  • Attraverso il sito INPS o l’App con il PIN fornito;
  • Tramite patronato che offre, per legge, assistenza gratuita al cittadino;
  • Con il Contact Center Multicanale INPS INAIL, chiamando da rete fissa il numero gratuito 803164 o il numero 06164164 da telefono cellulare, in base alle tariffe del proprio gestore telefonico.

 

Come funziona la nuova procedura ANPAL 2019? Dopo aver presentato la domanda per via telematica, e sottoscritto la DID, il lavoratore può presentarsi al Centro per l’Impiego; nel frattempo, i dati inviati all’Inps vengono poi trasmessi alla nuova ANPAL, Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro, che attiva le politiche di lavoro per il collocamento e il ricollocamento dei lavoratori. Ecco i vari casi:

  • Il lavoratore viene convocato dal Centro per l’Impiego entro 2 mesi dalla data di licenziamento per un primo colloquio conoscitivo per valutare le sue competenze professionali e capire come poterlo ricollocare nel mondo del lavoro;
  • Il lavoratore disoccupato viene iscritto all’ANPAL;
  • Al lavoratore viene fatto sottoscrivere il cd. Patto di Servizio Personalizzato.

Inoltre, se si soddisfano i requisiti generali previsti, a partire dall’anno in corso, anche chi già beneficia dell’assegno di disoccupazione, potrà fare domanda per il Reddito di Cittadinanza in quanto le due prestazioni sono tra loro compatibili.

 

Quando arriva il pagamento indennità? A partire dal decimo giorno del mese in poi (in base ovviamente al quando è stata presentata la domanda); si può controllare online tramite il sito INPS e accedendo alla propria area riservata. 

Per ulteriori informazioni consultate il sito ufficiale dell’INPS

 

Consulta anche: “Come scrivere una lettera di presentazione e distinguerti in maniera efficace e creativa



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1 COMMENTO

Maria Grazia
09 Novembre 2019 @ 12:41
Ho fatto domandando naspi tutto ok accettata ....collocamento comunicato e dato disponibilità lavorativa ....ma purtroppo nessuna richiesta è mai arrivata ....mandato anche parecchi curriculum ma risposte zero                                                                                                                                                                                                        
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