Per svolgere due attività diverse non servono due Partite Iva, anche perché non sarebbe possibile nemmeno dal punto di vista burocratico.
Questa è la premessa fondamentale. Infatti, se anche andassimo all’Agenzia delle Entrate per richiedere l’apertura di una seconda Partita Iva, la pratica verrebbe bocciata, in quanto la Partita Iva è unica.
Detto questo, cosa significa avere due codici ATECO? Cosa cambia dal punto di vista fiscale? Bisogna pagare due volte l’INPS? Cerchiamo di rispondere a tutte queste domande.
Come aggiungere un codice ATECO
In certi casi sorge la necessità di aggiungere, alla propria Partita Iva, un secondo codice ATECO per poter svolgere un’altra attività, oltre a quella già esistente.
Ricordiamo che il codice ATECO è una combinazione alfanumerica che identifica un’attività economica.
Per aggiungere il nuovo codice ATECO occorre semplicemente fare una comunicazione all’Agenzia delle Entrate, utilizzando il modello AA9.
Se sei un libero professionista e devi aggiungere un secondo ATECO non devi sostenere alcun costo. Se invece la nuova attività prevede l’obbligo di iscrizione alla Camera di Commercio, dovrai sostenere i seguenti costi:
18€ per i diritti di segreteria
17,50€ per la marca da bollo
Inoltre è previsto il pagamento di una quota per l’iscrizione dell’impresa alla Camera di Commercio.
Come funziona la contabilità separata
La contabilità separata è quel meccanismo per il quale il titolare di Partita Iva, che svolge due o più attività e che quindi è in possesso di almeno due codici ATECO, decide di tenere separate la contabilità tra le due professioni svolte.
Questo viene previsto espressamente anche dal DPR 633/72, all’articolo 36, che dice che i soggetti passivi che svolgono contemporaneamente più attività, all’interno della stessa impresa, applicano un’imposta unica per tutte le attività con riferimento al volume d’affari.
In alcuni casi, però, la separazione della contabilità è un obbligo e non una scelta. Parliamo di:
Esercizio contemporaneo di attività di impresa e lavoro autonomo
Commercio al minuto con metodo della ventilazione
Attività agricole che non hanno optato per l’applicazione dell’IVA ordinaria
Attività dello spettacolo con detrazione dell’IVA forfettaria
La numerazione delle fatture, anche quelle di acquisto, dovrà avvenire separatamente.
Aggiunta ATECO in regime forfettario
Anche per coloro che hanno aderito al regime forfettario è possibile aggiungere più codici ATECO. In questo caso, per determinare il reddito del contribuente forfettario che esercita due attività, bisognerà seguire questo schema:
- Se si tratta di due attività inerenti allo stesso settore bisogna sommare i fatturati di ciascuna attività e applicare il coefficiente di redditività corrispondente
- Se si tratta di due attività in settori diversi sarà necessario applicare a ciascun fatturato il coefficiente di redditività corrispondente
Contributi INPS
Una delle questioni più spinose, quando si parla di Partita Iva, riguarda i contributi INPS che oggettivamente hanno un peso significativo.
In caso di due codici ATECO bisogna valutare la situazione, per capire se bisogna versare la doppia contribuzione iNPS (gestione separata e commercianti o artigiani) oppure no.
Chi svolge una doppia attività di lavoro autonomo non è tenuto a iscriversi a due gestioni previdenziali. Bisogna iscriversi solo alla gestione previdenziale legata all’attività prevalente.
Però, quando si svolge contemporaneamente un’attività che prevede l’obbligo di iscrizione alla gestione INPS artigiani e commercianti e una libera professione, iscritta alla gestione separata, sarà necessario il versamento della doppia contribuzione, ovvero sia alla gestione commercianti che alla gestione separata che in questo caso gode di un’aliquota ridotta che è pari al 24% rispetto al 26.07%.
Conclusione
Come abbiamo visto, aggiungere un secondo codice ATECO alla propria Partita Iva è estremamente semplice e, in alcuni casi, non comporta alcun costo aggiuntivo.
Si tratta di un’operazione fondamentale per poter svolgere regolarmente due attività con la stessa Partita Iva.
Resta la questione complessa che riguarda il versamento dei contributi previdenziali. Come detto, per chi esercita contemporaneamente un’attività che prevede l’obbligo di iscrizione alla gestione commercianti o artigiani e un’attività inquadrata come libero professionista e quindi iscritta alla gestione separata, sorge l’obbligo di versare la doppia contribuzione INPS, sebbene in gestione separata è prevista un’aliquota ridotta.