Il boom degli affitti brevi ha messo in luce la figura professionale del property manager. Negli ultimi anni si è assistito ad una vera e propria esplosione del fenomeno degli affitti brevi, che ha agevolato la figura del property manager, ovvero il professionista che gestisce gli immobili posti sul mercato delle locazioni brevi. Ecco chi è e cosa fa.
Chi è il property manager
Fondamentalmente il property manager è il professionista che si occupa della gestione degli immobili con finalità turistiche, ovvero adibiti ad affitti brevi.
Dunque, predispone tutte le pratiche burocratiche per l’avvio dell’attività di locazione turistica, si occupa personalmente del check-in, del check-out, risolve le eventuali problematiche, promuove l’immobile sulle piattaforme OTA e gestisce i contratti di locazione.
Naturalmente parliamo di una figura che deve avere competenze dal punto di vista tecnico e commerciale, quindi con un’ottima conoscenza del settore degli affitti brevi e di tutte le norme.
Inoltre deve avere un’elevata capacità organizzativa, in modo tale da poter gestire al meglio gli appartamenti per cui è stato incaricato.
Se si lavora in un mercato che accoglie anche turisti stranieri, è bene conoscere le lingue, specialmente l’inglese.
Come diventare property manager
Non è previsto un percorso di studi specifico per il property manager.
Avere una pregressa esperienza nel settore immobiliare o una laurea in economia, può certamente facilitare una buona carriera.
Naturalmente è importante anche avere ottime doti comunicative, capacità di negoziazione e una forte attitudine al problem solving.
Per quanto riguarda l’aspetto fiscale, il property manager deve essere in possesso della Partita Iva e se ha i requisiti può aderire al regime forfettario, che è particolarmente vantaggioso.
Sarà poi il commercialista a stabilire quale sia la soluzione migliore per operare in tutta serenità.
Se il property manager agisce come consulente professionale per il proprietario, quindi senza effettuare intermediazione, allora non ha bisogno dell’abilitazione. Viceversa, se gestisce l’immobile occupandosi anche di mettere in contatto le parti, ovvero proprietario e inquilino, deve essere iscritto al REA come agente immobiliare, frequentando il corso e superando l’esame per l’abilitazione.
Quanto guadagna un property manager
Il settore degli affitti brevi è in piena espansione e quindi per i property manager si aprono numerosi scenari interessanti dal punto di vista professionale.
Questo si traduce nella possibilità di guadagnare cifre considerevoli, in base alle capacità e all’esperienza che si mette a disposizione dei clienti.
Tendenzialmente un property manager guadagna una percentuale, concordata con il proprietario dell’immobile, che varia in base all’esperienza e alle mansioni del professionista.
Mediamente, per una gestione standard, un property manager percepisce tra il 10% e il 18%, calcolati sul prezzo a cui viene affittato l’immobile.
In caso di gestione totale, dove quindi il professionista segue ogni singolo aspetto lasciando il proprietario sostanzialmente libero da ogni impegno, la percentuale può salire al 25%-35%.
Conclusione
Il mercato degli affitti brevi sta vivendo una fase di crescita impressionante che, di conseguenza, offre numerose possibilità per gli operatori del settore.
Quella del property manager è una figura che può risultare determinante nel panorama degli affitti brevi, permettendo ai proprietari di non dover gestire i tanti aspetti legati a questa modalità di locazione.
Come abbiamo visto, servono determinate competenze sia tecniche che personali, in quanto si tratta di un lavoro nel quale bisogna essere sempre aggiornati sulle nuove normative e sugli aspetti commerciali.
Le possibilità di guadagno sono estremamente interessanti e rendono la figura del property manager particolarmente appetibile anche da parte dei giovani che si affacciano per la prima volta nel settore immobiliare.