L’antropologo è una figura professionale esperta di antropologia, la scienza sociale che studia l'uomo considerato sia come individuo creatore di cultura e membro di una comunità (familiare, sociale, religiosa, etnica, ciascuna caratterizzata da usi e costumi differenti, sia come essere vivente dotato di una specifica fisiologia e anatomia (antropologia fisica).
Antropologo deriva da antropologia, dal greco ἄνθρωπος ànthropos «uomo» e λόγος, lògos «discorso, dottrina» quindi letteralmente: «studio dell'uomo».
L'antropologo studia i processi e le dinamiche culturali in atto nei diversi gruppi che compongono la società. Osserva le persone e fa esperienza diretta di abitudini, usi e costumi.
Le mansioni di un antropologo culturale variano molto in base all'ambito professionale. Chi possiede una laurea in Antropologia, ad esempio, studia e conduce ricerche antropologiche, effettua interviste e raccoglie di dati sul campo, scrive saggi e testi etnografici e analizza processi e problemi riguardanti la convivenza tra culture diverse.
Inoltre, elabora progetti di intervento sociale e culturale e gestisce e valorizza documentazione relativa al patrimonio culturale (linguistico, etnologico, artistico, musicale e così via).
Occorre una laurea in Antropologia, o una specializzazione in Antropologia a partire da una laurea in discipline umanistiche come Filosofia, Sociologia, Cultural Studies, per apprendere materie come storia, filosofia, scienza delle religioni, lingue e culture, archeologia, arte, semiotica, psicologia, tecniche della ricerca etnografica.
È previsto anche un periodo di tirocinio sul campo. L'antropologo, inoltre, deve mantenersi costantemente aggiornato partecipando a convegni e leggendo pubblicazioni di settore, e confrontandosi con altri studiosi e ricercatori.
L'antropologo deve essere competente in materie interdisciplinari nell'ambito delle scienze sociali, conoscere gli strumenti di indagine e delle tecniche per la ricerca etnografica, e avere capacità di rilevamento e analisi i dati qualitativi e quantitativi.
Deve inoltre possedere abilità di progettazione, spiccata sensibilità culturale e mentalità aperta al diverso, curiosità, capacità di osservazione, doti di ascolto attivo e intelligenza emotiva, oltre a una xapacità di adattamento in diversi contesti sociali e culturali.
Dopo la laurea è possibile intraprendere vari percorsi di carriera, anche in base alla propria specializzazione: in antropologia culturale, antropologia del linguaggio o etno-linguistica, antropologia forense e criminologia, antropologia dell'educazione, etnomusicologia.
Chi vuole proseguire con la carriera accademica, deve fare un dottorato e poi proseguire l'iter per diventare professore universitario. Chi invece preferisce dedicarsi alla docenza nelle scuole, deve seguire il percorso previsto per diventare insegnante.
In un'azienda, l'antropologo può anche diventare esperto di marketing antropologico o consulente per le tematiche della gender equality, diversity e inclusion. Negli enti pubblici si può invece accedere a posizioni di quadro o dirigente.
Un antropologo dai 5 ai 9 anni di esperienza può guadagnare dai 50.000 ai 90.000 euro all'anno; in caso di un'esperienza pregressa dai 10 ai 20 anni può arrivare a guadagnare dai 55.000 ai 100.000 euro annui.
Un mestiere adatto a chi possiede passione per le diversità culturali e desidera viaggiare.
Esistono diverse possibilità di impiego sia nel settore pubblico che nel privato in base alla propria esperienza e specializzazione.