Un tempo erano le inserzioni sui giornali, i volantini appesi nelle vetrine dei negozi o alle fermate del bus. Poi il cambiamento, il salto verso il web, dove ad oggi si stima vi siano oltre il 95% degli annunci di lavoro. Oggi, con l’ausilio delle AI (Intelligenze Artificiali) siamo arrivati all’e-recruiting, con algoritmi in grado di selezionare i migliori curricula, ma sopratutto con la possibilità da parte del lavoratore di creare con pochi clic un profilo social o creare video-curricula da mostrare ai recruiters prima o durante il colloquio. Dunque che fare del vecchio curriculum cartaceo? In realtà non è ancora arrivato il momento di mandarlo in pensione, rimane utile per tracciare un profilo accademico, ma deve essere integrato dagli strumenti che il web mette a disposizione.
Secondo i sondaggi, infatti, pare che oltre l’87% dei recruiters di grandi aziende utilizzino i social network e i portali dedicati alla ricerca di lavoro per valutare i candidati. Questo avviene perché i formati standardizzati dei Curriculum che il 90% dei lavoratori usa tolgono identità, dunque i profili social e i profili sui portali di ricerca lavoro sono ormai fondamentali per capire qualcosa in più. Sebbene ci siano dei limiti: gli stessi recruiters sono consapevoli che i social siano dei canali di svago. Chiunque di noi sul proprio profilo ha quel post fatto magari qualche annetto fà e di cui si vergogna un po’. Tuttavia se un’azienda dovesse cercare un addetto alla comunicazione, per esempio, i canali social potrebbero essere un buon mezzo per valutarne le capacità.
Attenzione all’immagine, dunque. Occorre stare ben attenti a ciò che si pubblica, il rischio di essere fraintesi è sempre alto. Il consiglio, come sempre, è quello di essere naturali e non creare un’immagine di sé basata sulla moda del momento. Ma sopratutto raccomandiamo di mantenere un profilo sobrio, evitando la pubblicazione di contenuti di cattivo gusto o (peggio ancora) scorretti. Infine è bene prestare particolare attenzione alla privacy, sopratutto quando si parla di social network. Evitare di pubblicare ogni singolo spostamento e ogni singola azione della giornata potrebbe davvero salvarvi da una sovraesposizione. Ricordate: “less is more!”.
In America, negli ultimi tempi, sta prendendo piede il video-curriculum (in Italia è già possibile realizzarlo su Applavoro.it ). Si tratta di una breve video-presentazione di pochi minuti, in cui il candidato racconta se stesso e le sue esperienze. Uno strumento in più che permette al candidato di esprimere la propria personalità e la propria attitudine, in aggiunta alle informazioni del normale curriculum. Per capire quanto efficace possa essere questo strumento vi diamo un semplice dato: il tempo medio di lettura di un normale curriculum cartaceo da parte di un selezionatore è di 15 secondi. Dunque una breve video-presentazione potrebbe essere un buon metodo per aumentare la soglia di attenzione nei vostri confronti.
Il futuro ci riserva altre sorprese. Grazie alle intelligenze artificiali, di cui abbiamo già accennato sopra, sarà a breve possibile sviluppare dei software in grado si simulare dei veri e propri colloqui di lavoro, con macchine in grado di valutare i tempi di risposta, il tono di voce e le espressioni facciali dei candidati. La loro finalità è quella di preparare i candidati al colloquio vero e proprio. Una marcia in più per non farsi trovare impreparati.