Il regime lavoratori impatriati è un sistema temporaneo di tassazione agevolata, creato per coloro che, in seguito ad una permanenza all’estero, scelgono di spostare la loro residenza in Italia. Le condizioni principali per poterne beneficiare includono: la non residenza in Italia nei 3 periodi d'imposta precedenti, l'impegno a risiedere nel paese per almeno 5 anni, svolgendo prevalentemente l'attività lavorativa in territorio italiano ed in ultimo, è necessario essere in possesso dei requisiti di elevata qualificazione o specializzazione (come definiti dal D.lgs. 108/2012 e dal D.lgs. 206/2007).
Fino a qualche giorno fa, la normativa di riferimento in materia di fiscalità internazionale faceva riferimento all’articolo 16, comma 1, del Dlgs n. 147/2015, che stabiliva le condizioni e i benefici per i lavoratori che trasferiscono la residenza in Italia. Tuttavia, il recente decreto legislativo del 19 dicembre 2023 ha proposto importanti modifiche al Regime Impatriati, sostituendo integralmente l'articolo 16. L’ultimo provvedimento normativo è parte di un quadro più ampio di riforme fiscali ed è stato trasmesso al Parlamento il 7 novembre 2023. La proposta è volta ad adattare il regime alle esigenze attuali.
La finalità generale del Regime Lavoratori Impatriati è quella di agevolare fiscalmente alcune categorie di lavoratori che scelgono di trasferire la loro residenza in Italia, fornendo benefici fiscali per un periodo di tempo determinato. Tuttavia, questo regime ha anche un obiettivo più ampio, in quanto mira a incentivare la mobilità internazionale dei lavoratori qualificati, attirando professionisti specializzati ad investire le proprie competenze e risorse in Italia. Questo contribuisce alla crescita economica del paese, promuove lo scambio di conoscenze e stimola la competitività sul mercato globale.
Come si vedrà nei paragrafi successivi, alcune delle novità introdotte riguarderanno anche l'estensione degli sgravi fiscali per chi ha figli o diventa genitore durante il periodo di fruizione del regime. È evidente, dunque, che tra gli obiettivi ci sia anche quello di arginare il calo demografico del Paese.
È bene ricordare che la categoria di lavoratori impatriati è piuttosto ampia e che non tutti gli expat, una volta rientrati in Italia, possono godere degli stessi benefici fiscali.
Ogni categoria può infatti godere di benefici fiscali mirati in base alle proprie circostanze. All’interno della categoria impatriati possiamo trovare lavoratori autonomi, dipendenti di aziende multinazionali, ricercatori e altri professionisti altamente qualificati.
Il panorama fiscale italiano per i lavoratori impatriati ha visto importanti cambiamenti in seguito all'approvazione della Legge 9 agosto 2023 n. 111, avente come oggetto la revisione del sistema tributario. Una delle modifiche più significative è rappresentata dal nuovo regime agevolativo a favore dei lavoratori impatriati, approvato attraverso il decreto legislativo in materia di fiscalità internazionale.
Il già citato decreto legislativo del 19 dicembre 2023 ha apportato una serie di importanti modifiche al Regime Impatriati, che a partire dal 2024, prevede un abbattimento dell’imponibile fiscale del 50%, con un limite a 600.000 euro. Questo si applica a coloro che trasferiscono la residenza fiscale in Italia a partire dal 1 gennaio 2024 e percepiscono redditi di lavoro dipendente, redditi assimilati e redditi di lavoro autonomo. Le condizioni includono la non residenza in Italia nei tre periodi d'imposta precedenti al trasferimento, l'impegno a risiedere fiscalmente nel territorio italiano per almeno cinque anni, e l'attività lavorativa svolta principalmente in Italia. Il nuovo regime introduce ulteriori vantaggi e condizioni specifiche rispetto alla legislazione attuale.
Analizziamo nel dettaglio le novità e i cambiamenti che entreranno in vigore a partire dal 2024.
Una delle modifiche più rilevanti è la già menzionata completa riscrittura dell'articolo 16 del D.lgs. 147/2015. La decisione di sostituire integralmente la normativa attuale riflette l'intenzione del Governo di ridefinire il perimetro di applicazione del regime e rappresenta un chiaro segnale di chiarezza normativa e di semplificazione, evitando così complicazioni interpretative.
Il nuovo regime introduce parametri e condizioni più stringenti per garantire una gestione più efficace e trasparente. La riduzione della tassazione del 50% si applica entro un limite di reddito agevolabile pari a 600.000 euro. Questo si rivolge specificamente ai lavoratori con requisiti di elevata specializzazione, evidenziando un'attenzione particolare a professionisti altamente qualificati.
Il regime agevolativo per i trasferimenti infragruppo subisce significative modifiche. Ora, i lavoratori che rientrano con un trasferimento infragruppo avranno diritto ai benefici fiscali solo se il periodo di permanenza all'estero è pari a sei o sette periodi d’imposta, a seconda delle circostanze.
Un focus particolare è rivolto a chi ritorna in Italia con figli minori a carico, con il fine di promuovere anche una maggiore tutela per le famiglie.
Il nuovo regime prevede un'agevolazione rafforzata che sale dal 50% al 60% per questo gruppo specifico. Infatti, l'agevolazione di detassazione, potrebbe essere ancora più elevata nelle seguenti circostanze:
È importante notare che la maggiore agevolazione descritta si applica a condizione che, durante il periodo di fruizione del regime, il figlio minore o il minore adottato risieda nel territorio dello Stato italiano.
A differenza del regime attualmente in vigore, il nuovo regime non prevede una proroga quinquennale per chi diventa genitore o acquista un immobile residenziale. Tuttavia, chi trasferisce la residenza anagrafica nel 2024 può beneficiare del regime per tre ulteriori periodi d’imposta se diventa proprietario, entro il 31 dicembre 2023, di un'unità immobiliare residenziale adibita ad abitazione principale in Italia.
In conclusione, le nuove regole delineate dal decreto legislativo sulla fiscalità internazionale portano significativi miglioramenti e chiarimenti per i lavoratori impatriati, creando un quadro più stabile e favorevole per coloro che scelgono di ritrasferire la loro residenza in Italia. Per informazioni sempre aggiornate ti consigliamo di consultare direttamente il sito web dell'Agenzia delle Entrate o di rivolgerti a un consulente fiscale esperto nel campo della fiscalità internazionale. Questi canali sono preziosi per rimanere al passo con le ultime disposizioni normative, eventuali modifiche o integrazioni al regime lavoratori impatriati e per ottenere consulenza personalizzata in base alla tua situazione specifica. Inoltre, è consigliabile seguire gli annunci ufficiali del governo italiano e i comunicati stampa relativi a questioni fiscali per garantire un accesso diretto e affidabile alle informazioni più recenti e autorevoli.