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Segreti del linguaggio del corpo per un colloquio di lavoro di successo

LUNEDÌ 17 GIUGNO 2024 | Lascia un commento
Scritto da Tatiana Sannio
Ti è mai capitato di uscire da un colloquio di lavoro con la sensazione di non aver comunicato al meglio il tuo valore? O di non essere stato capito come avresti voluto? Spesso, ciò che diciamo con le parole è solo una parte di ciò che comunichiano. La comunicazione non verbale, infatti, gioca un ruolo cruciale durante un colloquio di lavoro. Gli esperti affermano che oltre il 70% di ciò che comunichiamo è trasmesso attraverso il linguaggio del corpo, e dunque attraverso gestiespressioni facciali, posturacontatto visivo e gestione dello spazio. Capire e controllare il proprio linguaggio non verbale può fare la differenza tra ottenere il lavoro dei sogni e perdere un'opportunità preziosa. Ecco perché è essenziale essere consapevoli degli errori più comuni e delle best practice da seguire. Se vuoi sapere esattamente cosa e come comunichi con il tuo corpo, rimani con noi perché oggi ti sveliamo alcuni segreti del linguaggio del corpo che potrai sfruttare a tuo vantaggio durante il prossimo colloquio di lavoro o in ambito professionale!

Errori più comuni e consigli da seguire per una buona comunicazione non verbale

  1. Mancanza di contatto visivo Evitare lo sguardo del selezionatore può trasmettere insicurezza, disinteresse o persino mancanza di sincerità. È importante mantenere un contatto visivo appropriato per dimostrare attenzione e fiducia in se stessi.
  2. Stretta di mano debole o eccessivamente forte Una stretta di mano debole può essere interpretata come mancanza di sicurezza, mentre una stretta troppo forte può sembrare aggressiva. La stretta di mano dovrebbe essere ferma ma non schiacciante, per trasmettere professionalità e sicurezza.
  3. Postura scorretta Sedersi scomposti o piegarsi troppo in avanti può trasmettere disinteresse o nervosismo. È importante mantenere una postura eretta ma rilassata, che comunichi fiducia e apertura.
  4. Gesti nervosi Giocare con i capelli, tamburellare le dita o muoversi eccessivamente sulla sedia può essere interpretato come segno di nervosismo o mancanza di concentrazione. Bisogna cercare di limitare questi movimenti per non distrarre l'intervistatore.
  5. Espressioni facciali negative Fare smorfie, alzare le sopracciglia in segno di disapprovazione o avere un'espressione troppo seria può influenzare negativamente l'impressione che si dà. Mantenere un'espressione neutra o sorridente può aiutare a trasmettere un'immagine positiva.
  6. Uso inappropriato della borsa: se possiedi una borsa, assicurati che non sia di dimensioni esagerate e soprattutto non collocarla sul grembo. Posizionare la borsa sulle ginocchia può essere interpretato come un segno di chiusura e difensività, creando una barriera tra te e l'intervistatore. Posizionala accanto a te o sotto la sedia in modo ordinato per evitare distrazioni e mantenere un aspetto professionale.
  7. Bolla prossemica: La bolla prossemica, o lo spazio personale, è un aspetto fondamentale della comunicazione non verbale. Invadere lo spazio personale del selezionatore può mettere a disagio entrambe le parti e creare una barriera alla comunicazione efficace. È importante mantenere una distanza appropriata, generalmente intorno ai 50-120 centimetri, a seconda delle norme culturali.



Differenze interculturali nella Comunicazione Non Verbale

Dopo aver elencato gli errori più comuni, è doverosa la precisazione che la comunicazione non verbale varia significativamente tra le diverse culture, e comprendere queste differenze è cruciale durante un colloquio di lavoro, specialmente in contesti internazionali. Ad esempio, per quanto riguarda contatto visivo, se in alcune culture occidentali, un contatto visivo diretto è visto come un segno di sincerità e attenzione, in alcune culture asiatiche, uno sguardo troppo prolungato può essere interpretato come segno di aggressività o mancanza di rispetto. Anche la cosiddetta bolla prossemica (distanza interpersonale) varia largamente a seconda del paese in cui ci troviamo e della sua cultura. In molti paesi dell'America Latina e del Medio Oriente, le persone tendono a stare più vicine durante una conversazione rispetto alle norme europee o nordamericane. Quindi è di fondamentale importanza adattarsi a queste differenze per evitare malintesi. Inoltre, alcuni gesti comunissimi in una cultura possono essere fraintesi in un'altra. Ad esempio, il gesto del pollice in su è generalmente positivo in molte culture, ma in alcune può essere offensivo.

Elementi specifici della Comunicazione Non Verbale

  • Vestemica: Riguarda il modo in cui il nostro abbigliamento comunica informazioni su di noi. Vestirsi in modo appropriato per il colloquio è fondamentale. Assicurarsi che l'abbigliamento sia pulito, ben stirato e adatto all'ambiente lavorativo. Questo contribuisce a dare una buona impressione e a sentirsi più sicuri di sé.

  • Oggettemica: Si riferisce all'uso degli oggetti personali per comunicare. L'uso della borsa è un esempio: portare una borsa di dimensioni appropriate e posizionarla in modo corretto può evitare distrazioni e mantenere un aspetto professionale.

  • Cinesica: Include le espressioni del viso e i gesti. Mantenere un'espressione facciale positiva e controllare i movimenti delle mani può influenzare positivamente l'impressione che si dà. Ad esempio, un sorriso genuino può mettere a proprio agio l'intervistatore e creare un'atmosfera più positiva.

Per concludere, Il linguaggio non verbale è un aspetto essenziale di ogni colloquio di lavoro. Oltre alle parole, sono i gesti, le espressioni e la postura a raccontare molto di più di chi siamo.

Seguire questi consigli può aiutare a presentarsi nel miglior modo possibile e a fare una buona impressione che vada ben oltre il colloquio. Rispetta le differenze interculturali e la bolla prossemica per dimostrare consapevolezza e apertura mentale, ma per creare anche un ambiente più armonioso e produttivo. Ricorda infine che, anche gli aspetti di vestemica, oggettemica e cinesica possono ulteriormente rafforzare la tua presenza professionale e comunicativa.



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