Blog e News

Rivolta silenziosa in ufficio: cos'è il "Quiet Quitting" e perché è un fenomeno in crescita

MARTEDÌ 18 FEBBRAIO 2025 | Lascia un commento
Foto Rivolta silenziosa in ufficio: cos'è il
Scritto da Marco Fior

Il quiet quitting è un fenomeno sempre più diffuso nel mondo del lavoro. In questo articolo andiamo a scoprire di che cosa si tratta e come possono, le aziende, combattere tale problematica, migliorando la felicità dei dipendenti, i quali possono mettere in atto alcune azioni per ritrovare il benessere interiore.

 

 

Cos’è il quiet quitting?

Il quit quitting è noto anche come licenziamento silenzioso. Si tratta di una situazione nella quale un lavoratore dipendente non si dimette, ma diminuisce sensibilmente e volontariamente il proprio impegno sul lavoro.

Le ragioni che fanno emergere questo fenomeno sono diverse, pensiamo ad esempio all’insoddisfazione sul lavoro, disconnessione emotiva o mancanza di riconoscenza da parte del datore di lavoro.

Possiamo dire che il quiet quitting rappresenta perfettamente ciò che sta accadendo nel mondo del lavoro, che obiettivamente negli ultimi anni ha subito una trasformazione radicale.

Infatti, oggi i lavoratori sono sempre più interessati all’equilibrio tra lavoro e vita privata, cercando di tutelare quest’ultima.

Le cause del quiet quitting

Il quiet quitting può essere dovuto a diverse cause. Per esempio, il bornout o un sovraccarico di lavoro eccessivo, oppure la mancanza di apprezzamenti da parte del datore di lavoro.

Altre cause possono essere legate alla mancanza di prospettive di carriera, o al fatto di non riconoscersi nell’azienda per la quale si lavora.

Ovviamente il quiet quitting può essere dovuto a conflitti con colleghi o dirigenti, oppure ad uno stipendio ritenuto non adeguato alle proprie dipendenze. 

 

Come evitare il quiet quitting

Le aziende hanno un ruolo determinante per prevenire il qui quitting. Ci sono varie azioni che possono essere messe in campo per rendere più soddisfatti i dipendenti.

Per prima cosa è opportuno favorire la flessibilità lavorativa, alternando lo smart working al lavoro in presenza, favorendo inoltre l’utilizzo di ferie e pause, oltre a promuovere azioni per la salute mentale.

Inoltre è fondamentale creare un ambiente positivo e inclusivo, organizzando attività che possano contribuire a creare legami tra colleghi.

Infine, naturalmente è bene offrire stipendi adeguati e creare un sistema virtuoso di bonus che possono premiare la produttività.

Consigli per i lavoratori

I lavoratori che affrontano il quiet quitting si trovano, ovviamente, in una situazione estremamente complessa.

La cosa fondamentale è stabilire un chiaro confine tra lavoro e vita privata, evitando di portare a casa i problemi.

Inoltre è consigliabile usufruire di un supporto psicologico, che può aiutare ad affrontare il bornout e ritrovare il piacere di andare al lavoro.

Infine, i lavoratori possono investire nello sviluppo personale e professionale, partecipando a corsi di formazione per accrescere le proprie competenze. 

Questo, oltre a creare nuove opportunità professionali, aumenta anche il senso di realizzazione personale.

 

Conclusione

In definitiva, il quiet quitting è un fenomeno che negli ultimi anni si è affermato a vari livelli. Questo sicuramente è un problema per le aziende e occorre mettere in campo una serie di azioni per prevenirlo.

Riconoscere retribuzioni adeguato, creando un ambiente positivo e inclusivo, è fondamentale per prevenire il quiet quitting.

Ovviamente i lavoratori, che sono esposti in prima persona a questa problematica, devono affrontare il quiet quitting in maniera responsabile, in modo tale da poter ritrovare il benessere interiore.



LinkedIn
Whatsapp
LASCIA UN COMMENTO
Acconsento al trattamento dei miei dati personali in conformità alle vigenti norme sulla privacy. Dichiaro di aver letto e accettato l'informativa sulla privacy
INVIA COMMENTO