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La pandemia ha trasformato il pet sitting in una professione a tutti gli effetti. E anche ben pagata

MARTEDÌ 15 APRILE 2025 | Lascia un commento
Foto La pandemia ha trasformato il pet sitting in una professione a tutti gli effetti. E anche ben pagata
Scritto da Marco Fior

Dal 2020, ovvero dalla fase pandemica legata al Covid, il numero di animali d’affezione è drasticamente aumentato e la crescita non pare arrestarsi, anzi. In questo contesto è emersa la figura del pet sitter, che si occupa di prendersi cura di cani e gatti di altre persone. Si tratta di un lavoro sempre più richiesto e anche ben pagato.

 

Chi è il pet sitter

Che la pandemia da Covid-19 abbia profondamente cambiato anche il mondo del lavoro è del tutto evidente. Basti pensare alla spinta legata allo smart working, alla maggiore attenzione verso l’equilibrio tra lavoro e vita privata e anche la nascita di nuove figure professionali.

Tra questo spicca sicuramente il pet sitter, ovvero la persone che si prende cura di cani e gatti di altre persone. Ricordiamo che durante la pandemia sono cresciute in maniera esponenziale le adozioni di animali d’affezione. D’altronde in molti avevano la necessità di avere una compagnia durante il lockdown e in questo senso gli amici a quattro zampe sono determinanti.

Ma è chiaro che con il rientro al lavoro e il ritorno della normalità, cani e gatti spesso si sono ritrovati a casa da soli. Ed ecco che molti proprietari si sono ritrovati a dover chiedere aiuto, e c’è stato quindi un boom di richieste di pet sitter. Questo fenomeno riguarda tutto il mondo e il pet sitting è ormai una professione a tutti gli effetti e anche ben retribuita, basti pensare che a New York i pet sitter arrivano a guadagnare fino a 100.000 dollari l’anno.

Ovviamente anche in Italia la richiesta di pet sitter è sempre più elevata e quindi si aprono nuove interessanti opportunità professionali per chi ama gli animali, per chi cerca lavoro o vuole cambiare quello attuale.

La situazione nel nostro Paese

Come detto, anche in Italia il lockdown ha portato ad una forte aumento di adozioni di animali da compagnia. Nel nostro Paese ci sono ben 32 milioni di animali domestici e siamo al secondo posto in Europa.

Per comprendere al meglio i numeri di questa tendenza, è bene sapere che le famiglie italiane spendono 5 miliardi di euro per la cura e il benessere dei propri animali. Dati che mettono in evidenza il profondo legame che esiste tra gli italiani e i loro animali domestici, considerati membri della famiglia. Inoltre, è noto che gli amici a quattro zampe permettono di godere di benefici anche dal punto di vista fisico e mentale.

 

Cosa fa il pet sitter

Per svolgere la professione di pet sitter bisogna avere un livello di competenza e preparazione elevato, oltre che ovviamente un forte amore nei confronti degli animali domestici. Il pet sitter accudisce gli animali di terze persone che, per motivi lavorativi o personali, non possono prendersene cura per tutto il giorno.

Le richieste riguardano soprattutto cani e gatti, ma anche roditori. Il pet sitter può prendersi accudire gli animali altrui a domicilio oppure a casa propria. Le mansioni sono svariate, ad esempio la passeggiata al cane, cambiare la lettiera del gatto, dare loro da mangiare, giocare e così via.

 

Come diventare pet sitter

Per diventare pet sitter non è richiesto un titolo di studio specifico, ma comunque ci sono numerosi corsi che prevedono il rilascio di un attestato. Tra le altre cose potrebbe essere utile anche frequentare un corso di primo soccorso dedicato agli animali, in modo da essere preparati in caso di situazioni di emergenza.

Questo è un lavoro che può essere inquadrato come libera professione, quindi in proprio, oppure come dipendenti presso una struttura che si occupa di pet sitting.

Quel che è certo è che ormai il pet sitter è un lavoro full time, che può essere quindi svolto come professione principale e non più come secondo lavoro, come magari accadeva anni fa.

Ovviamente non ci si deve improvvisare pet sitter, dato che è un lavoro delicato e che richiede competenza, oltre a determinate qualità umane. 

Quanto guadagna un pet sitter

Dunque, quella del pet sitter è una professione estremamente richiesta e sicuramente lo sarà sempre di più anche in futuro. Le opportunità dal punto di vista lavorativo sono molte ed è un lavoro ideale per chi ama gli animali e vuole crearsi una professione remunerativa.

Proprio così, il pet sitter è un professionista tanto richiesto quanto ben retribuito. Nella maggior parte dei casi si tratta di un lavoro svolto in maniera autonoma, quindi è chiaro che il guadagno è variabile, ma con il tempo si può arrivare a ottenere cifre veramente interessanti. 

Nel nostro Paese si stimano guadagni fino a 30-40.000 euro l’anno e questo fa capire che il pet sitting ormai non è più da considerare un’attività secondaria, a differenza di anni fa, dove in molti lo vedevano come un secondo lavoro, utile per arrotondare.

La cosa importante è svolgere il lavoro con la massima professionalità, in modo tale da avere dei clienti fissi e buone referenze che porteranno nuovi clienti e quindi un guadagno maggiore.

Ci sono inoltre varie piattaforme online che mettono in contatto pet sitter e proprietari e quindi vale la pena iscriversi per trovare nuovi clienti.

 

Conclusione

Concludendo, quella del pet sitter è una vera e propria professione. La pandemia ha visto una crescita impressionante del numero di animali d’affezione e il nostro Paese è al secondo posto in Europa. Gli animali da compagnia sono a tutti gli effetti membri della famiglia.

Basta questo per far capire come il lavoro di pet sitter sia un’opportunità davvero straordinaria che, se svolta in maniera seria, può portare anche a una grande soddisfazione dal punto di vista economico.

Si tratta anche di una grande occasione per chi fatica a trovare una nuova occupazione o magari è rimasto disoccupato da poco e quindi ha la necessità di reinventarsi quanto prima.



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