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Ritenuta d’acconto vs iscrizione gestione separata: quale conviene?

MERCOLEDÌ 16 OTTOBRE 2024 | Lascia un commento
Foto Ritenuta d’acconto vs iscrizione gestione separata: quale conviene?
Scritto da Tatiana Sannio
Ti hanno proposto un lavoro freelance o una collaborazione occasionale, ma non sai se ti conviene optare per la ritenuta d’acconto o iscriverti alla gestione separata INPS? Se ti trovi in questa situazione, niente paura, oggi ti spiegheremo in modo semplice le differenze tra le due opzioni.

In un precedente articolo, abbiamo già trattato cos’è l’iscrizione alla gestione separata INPS e quando è necessaria. Se vuoi approfondire quel tema, puoi trovarlo qui. Nell’appuntamento di oggi, invece, ci concentreremo sulla ritenuta d’acconto: cos’è, come funziona e in quali casi è più conveniente rispetto alla gestione separata.

Oggi vedremo insieme:

    1.    Cos’è la ritenuta d’acconto e quando si applica.
    2.    Quali sono i vantaggi e gli svantaggi di questa opzione per i lavoratori autonomi.
    3.    Un rapido confronto con la gestione separata per capire quando conviene l’una o l’altra.

 

Cos’è la ritenuta d’acconto e quando si applica?

La ritenuta d’acconto è una modalità di pagamento che si applica principalmente alle collaborazioni occasionali, cioè quei lavori che non vengono svolti in maniera continuativa e non richiedono l’apertura di partita IVA. In pratica, il committente trattiene una percentuale del compenso che ti spetta (di solito il 20%) e la versa direttamente all’erario come anticipo sulle tue imposte.

Questa soluzione è particolarmente vantaggiosa per chi non ha un’attività autonoma strutturata e non supera i 5.000 euro annui di compensi per lavoro occasionale. Infatti, fino a questa soglia non è necessario versare contributi previdenziali alla gestione separata INPS.

Nell’ambito delle collaborazioni occasionali, la ritenuta d’acconto ti permette di lavorare senza dover gestire troppa burocrazia, e di ricevere pagamenti senza la necessità di aprire partita IVA. Ma attenzione: se i tuoi compensi superano i 5.000 euro all’anno, dovrai comunque iscriverti alla gestione separata INPS e versare i relativi contributi.

Vantaggi e svantaggi della ritenuta d’acconto

Vediamo insieme quali sono i principali vantaggi della ritenuta d’acconto:

    •    Semplicità amministrativa: Non hai bisogno di aprire partita IVA, il che ti risparmia sia costi che complessità contabili. Il committente si occupa di trattenere e versare la quota all’erario, quindi tu non devi preoccuparti delle tasse fino alla dichiarazione dei redditi.
    •    Ideale per prestazioni occasionali: Se lavori sporadicamente e i tuoi compensi sono sotto la soglia di 5.000 euro annui, questa è la soluzione più immediata e pratica.
    •    Costi ridotti: Non devi pagare contributi previdenziali fino a quando non superi i 5.000 euro, il che può essere un risparmio se lavori saltuariamente.

Tuttavia, ci sono anche degli svantaggi da considerare:

    •    Limitato a collaborazioni occasionali: Se il tuo lavoro diventa continuativo o se i tuoi guadagni superano i 5.000 euro, la ritenuta d’acconto non sarà più sufficiente. In questo caso dovrai iscriverti alla gestione separata INPS, con i relativi obblighi contributivi.
    •    Nessun contributo previdenziale fino a 5.000 euro: Se il tuo obiettivo è costruirti una carriera autonoma e iniziare a versare contributi per la pensione, la ritenuta d’acconto non ti aiuterà in questo senso.
    •    Gestione delle imposte: Anche se il committente versa un anticipo delle tue tasse, sarà comunque necessario fare la dichiarazione dei redditi per regolarizzare la tua posizione fiscale.



Ritenuta d’acconto vs gestione separata: quale conviene?

Ora che abbiamo chiarito il funzionamento della ritenuta d’acconto, facciamo un rapido confronto con l’iscrizione alla gestione separata INPS, di cui abbiamo già parlato in dettaglio in un articolo precedente.

Quando sceglierla

Se svolgi un lavoro occasionale e non prevedi di superare i 5.000 euro all’anno, la ritenuta d’acconto è senza dubbio la soluzione più pratica. Non devi aprire partita IVA, la gestione è più snella e non hai obblighi contributivi fino al superamento della soglia.

Quando serve la gestione separata

Se il tuo lavoro autonomo diventa continuativo o i tuoi guadagni superano la soglia dei 5.000 euro, dovrai obbligatoriamente aprire partita IVA e iscriverti alla gestione separata INPS. Questo comporta versare contributi previdenziali, ma allo stesso tempo ti permette di accumulare anni contributivi validi per la pensione.

Costi e burocrazia

La ritenuta d’acconto ha costi minimi e una burocrazia ridotta, ma è limitata a situazioni di occasionalità. La gestione separata richiede più documentazione, partita IVA e contributi, ma è necessaria per chi lavora in modo autonomo a lungo termine.

Previdenza

Con la ritenuta d’acconto non versi contributi previdenziali sotto i 5.000 euro, quindi non contribuisci alla tua pensione. Se prevedi di lavorare autonomamente in modo stabile, l’iscrizione alla gestione separata ti garantisce il versamento di contributi previdenziali, assicurandoti una copertura pensionistica.

Come scegliere la soluzione giusta?

In definitiva, la scelta tra ritenuta d’acconto e gestione separata INPS dipende dalla tua situazione lavorativa. Ecco una guida pratica per aiutarti a decidere:

    •    Se lavori occasionalmente e i tuoi guadagni restano sotto i 5.000 euro annui, la ritenuta d’acconto è la scelta più semplice e conveniente. Non dovrai aprire partita IVA né versare contributi previdenziali.

    •    Se il tuo lavoro autonomo è continuativo o superi i 5.000 euro di guadagni annui, dovrai iscriverti alla gestione separata INPS e aprire partita IVA. Questo comporta obblighi contributivi, ma ti assicura anche il versamento di contributi per la pensione.

In ogni caso, la scelta dipende da quanto prevedi di guadagnare e dalla tua visione a lungo termine. Se hai dubbi, consulta un commercialista per valutare la tua situazione specifica.

Se questo articolo ti è stato utile, condividilo con chi potrebbe averne bisogno e non dimenticare di leggere anche il nostro approfondimento sulla gestione separata qui. Seguici per altri articoli che ti aiutano a orientarti nel mondo del lavoro autonomo e della gestione fiscale!



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