L'ingegnere industriale è la figura professionale che si occupa di ottimizzare i processi produttivi di un'azienda a livello tecnologico e organizzativo con la progettazione, sviluppo e razionalizzazione dell'uso di macchinari, materiali, energia, personale e tecnologie per limitare i costi e gli sprechi.
Ingegnere deriva da ingegno ‘congegno’; Industriale deriva dal latino industria ‘operosità’.
Il compito principale dell'ingegnere industriale è di analizzare e valutare i processi industriali relativi alla produzione di prodotti ed erogazione di servizi.
Come prima cosa, analizza le specifiche tecniche del prodotto e i processi di produzione, individuando le fasi e i passaggi che possono ridurre l'utilizzo delle risorse, limitare gli sprechi e minimizzare i costi di produzione.
Di conseguenza, ottimizza i processi e gli impianti esistenti e progetta sistemi di produzione e di controllo più efficienti e funzionali. Inoltre, realizza la documentazione tecnica, coordina le attività di implementazione e collaudo dei nuovi processi produttivi e garantisce il raggiungimento di standard produttivi sia qualitativi che quantitativi.
È necessaria una laurea in Ingegneria Industriale, in Ingegneria Meccanica, Ingegneria Gestionale, Ingegneria della Produzione Industriale o Ingegneria Logistica. La formazione consente di acquisire conoscenze e competenze in matematica, chimica, fisica e informatica con sistemi di produzione, logistica e supply chain, progettazione industriale, project management, analisi e valutazione dei rischi, controllo dei processi, automazione industriale, sistemi CAD / CAM.
L'ingegnere industriale deve essere abile nell'analisi e nella valutazione di tecnologie e processi produttivi ed essere capace di pianificare e progettare il flusso di produzione e di rilevazione dei tempi e analisi dei costi di produzione.
Deve conoscere gli indicatori e gli standard di qualità della produzione e le tecnologie per il controllo di processo.
Completano il profilo capacità di comunicazione, doti analitiche, problem solving e pensiero critico, precisione, organizzazione e gestione del tempo e saper lavorare sia in autonomia che in team.
Si inizia solitamente da posizioni junior, ad esempio come junior industrial engineer, come ingegnere meccanico o gestionale, fino a diventare, con la giusta esperienza, responsabile e coordinatore di gruppi di tecnici e ingegneri in qualità di project manager o come head of industrial engineering.
Si può anche decidere di diventare liberi professionisti consulenti nel settore.
Lo stipendio medio è di 38.500 euro lordi all'anno (circa 1.950 euro netti al mese). La retribuzione può partire da uno stipendio minimo di 22.500 euro lordi all'anno, mentre lo stipendio massimo può superare i 96.000 euro lordi all'anno.
Si tratta di una professione versatile, indicata per chi possiede doti di analisi e problem solving. Un lavoro molto richiesto con numerose offerte di lavoro diffuse su tutto il territorio.