Il settore della ristorazione, in questi ultimi mesi, è stato messo a dura prova. Il peso ingrato della pandemia ha segnato numerose realtà aziendali, sia grandi che piccole e, ancora oggi, nonostante il via libera da parte delle istituzioni, in molti continuano a non voler aprire le serrande per le troppe spese da affrontare tra affitti, sanificazioni e stipendi da pagare. D'altra parte, sono cambiati anche gli stili di vita da parte delle persone, che si affidano sempre di più a servizi di spesa online e consegne a domicilio. Abitudini che si stanno consolidando anche nei meno avvezzi alla tecnologia e che consentono a numerose startup di crescere e rafforzarsi.
Le startup rappresentano il futuro del lavoro ed è proprio grazie al loro grado di innovazione che si trova la chiave per andare avanti, senza mai scoraggiarsi. Oggi l'innovazione è data da un'unione di tecnologia e digitale, ma anche da processi mentali differenti con un approccio nuovo nei confronti della ristorazione, specialmente dei luoghi fisici quali appunto ristoranti, bar e locali. Grazie a questo mix di fattori, ci potranno essere nuove opportunità di impiego e servizi all'interno di comparti, in alcuni casi ancora troppo frenati dalla paura di evolvere.
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Secondo “The State of European Food Tech 2019”, realizzato da Five Seasons Ventures nel 2019, gli investimenti relativi alla ristorazione digitale in Europa sono più che raddoppiati, superando i due miliardi di euro. Nello specifico, il valore degli unicorni globali (realtà innovative che hanno superato il valore di un miliardo di euro), è cresciuto di 92 miliardi con un +75%; il valore degli unicorni del food-tech europeo ha raggiunto i 43 miliardi di euro con un +39% rispetto all'anno precedente. Tutti questi investimenti riguardano prevalentemente i servizi delle consegne a domicilio, le app e le soluzioni e-commerce. Ma non solo: sono risultati di grande utilità anche i servizi di ricerca ristoranti, di vendita di prodotti locali, di creazione di etichette intelligenti e di menù interattivi multilingua.
Tuttavia, con la diffusione del Coronavirus, i dati potrebbero mutare o, con tutta probabilità, essersi già trasformati. Alcune realtà hanno deciso di fermare gli investimenti, altre però, ne stanno traendo un certo beneficio. Il segreto? Saper intercettare esigenze, risolvere problematiche ,e allo stesso tempo, creare nuovi bisogni e prodotti rivoluzionando modalità di approvvigionamento, logistica, trasporto e consegna. L'Italia, in generale, registra investimenti più modesti rispetto al resto d'Europa, ma grazie alla cultura enogastronomica che la contraddistingue da sempre, non mancano l'intraprendenza e l'ambizione da parte di varie startup guidate da giovani con idee digitali innovative.
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Vediamo ora le startup ideate e realizzate da giovani italiani che stanno rivoluzionando il settore della ristorazione anche all'estero:
Dishcovery: il menù interattivo multilingue creato da Marco Simonini e Giuliano Vita, due giovani ragazzi di 32 e 28 anni. La startup nasce ad aprile 2018 con l'obiettivo di tradurre i menù dei ristoranti. Una necessità per tutti coloro vogliono comprendere appieno tutti gli ingredienti e gli allergeni presenti nei vari piatti; questo consente una migliore comunicazione con gli ospiti stranieri grazie alla semplice visualizzazione di un codice QR direttamente dal proprio smartphone. La piattaforma è stata già scelta da target diversi, dai ristoranti stellati a quelli di fascia media fino agli Autogrill ,e conta di espandersi anche sul mercato europeo. In pochi anni la startup è cresciuta di 5 volte e nel 2019 ha chiuso con un fatturato di 100mila euro;
Deliveristo: le migliori materie prime dai produttori ai ristoratori. Una piattaforma web creata nel 2018 dai giovani Luca Calia e Ivan Aimo, in grado di semplificare l'approvvigionamento di ingredienti di qualità. L'obiettivo principale è facilitare l'acquisito diretto di prodotti agricoli artigianali di tanti piccoli produttori presenti in tutta Italia che non hanno una presenza online e che, per questo, rimarrebbero confinati all'interno della propria nicchia territoriale. In questo modo, invece, di accorcia la filiera, migliorando il rapporto qualità/prezzo, permettendo al ristoratore di affidarsi a un unico punto di acquisto, di fatturazione, di pagamento e gestione logistica. Ci si iscrive alla piattaforma, si scelgono determinati prodotti fino a individuare il fornitore più adatto. Attualmente su Deliveristo sono presenti circa 200 produttori e oltre 4500 prodotti tra Dop, IGP e Presidi Slow Food;
miscusi: cibo e felicità presenti nelle reti di ristoranti ideate da Alberto Cartasegna e Filippo Mottolese nel 2017. Non proprio una startup ma oramai una catena di 10 ristoranti, 9 in Italia e uno in Spagna, con 220 dipendenti, un fatturato di 10 milioni di euro e una crescita del 300%. lo scopo è diffondere uno stile di vita mediterraneo, sostenibile dal punto di vista dell'alimentazione ma anche della convivialità. Ciò che caratterizza ogni locale sono le grandi tavole conviviali, l'arredamento tradizionale, le immagini dei vari ingredienti mediterranei e l'ospitalità informale, ispirata alle classiche domeniche in famiglia italiane. Nei vari punti vendita miscusi si trovano trofie, tagliatelle, orecchiette, spaghetti, il pacchero tricolore e i vari sughi della tradizione come carbonara, ragù alla bolognese, pesto e così via;
Metafarm e Gastronomic Trekking: la prima nasce dalla passione per l'ambiente rurale e la cultura del Bel Paese da parte di Giacomo Miola e Caterina Giannuolo. Un'associazione nata per avvicinare le aziende e i viaggiatori alle realtà agricole e rurali del territorio con diverse attività, a cui è stata poi affiancato il Gastronomic Trekking, progetto che ricerca e promuove nuovi scenari per il cibo sostenibile. Il progetto è rivolto soprattutto agli stranieri che vogliono stare a contatto con la natura, lavorare la terra e comprendere appieno il patrimonio gastronomico e sociale italiano. Si tratta di due piattaforme differenti: Metafarm è l'incubatore che mostra la filosofia culturale gastronomica che opera sul territorio nazionale e che propone anche esperienze di team building alle aziende, Gastronomic Trekking, invece, consente la vendita diretta delle esperienze a persone provenienti dai Paesi di lingua anglofona come Stati Uniti, Inghilterra, Canada e Sudafrica. Dalla prima esperienza avvenuta in Costa d'Amalfi, il progetto si è esteso anche a Sorrento e a Roma, nel Parco Regionale dell'Appia Antica. Dal 2016 il volume d'affari si è addirittura raddoppiato.
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