Il periodo estivo è spesso caratterizzato da una profonda riflessione sul proprio futuro scolastico e professionale. Tra esami di maturità e varie prove finali che mettono a dura prova gli studenti, ci si chiede infatti se sia necessario iscriversi all'università, fermarsi per un anno sabbatico o iniziare subito a lavorare per poter iniziare a guadagnare e fare esperienza.
Per chi volesse continuare il proprio percorso di studi, la scelta più complicata è sicuramente capire quale corso di laurea scegliere. Per questo può essere utile la ricerca condotta da Unioncamere e Anpal sul mercato del lavoro nei prossimi 5 anni.
Quali saranno, quindi, da qui al 2025 le lauree indispensabili e più remunerate? Quali saranno i settori più richiesti dal mercato nei prossimi 5 anni? Vediamo insieme la classifica.
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In base a quanto analizzato, nel quinquennio 2021-2025, il numero indispensabile di laureati dovrebbe attestarsi intorno a 1,2 milioni di unità, ovvero 228-239mila all'anno. Il 61-62% del totale è rappresentato da lavoratori del settore privato (dipendenti e indipendenti) e il restante 38-39% da lavoratori dipendenti nel settore pubblico.
L'Italia, purtroppo, si pone nelle ultime posizioni della classifica europea in relazione al livello degli stipendi. Questo dimostra la difficoltà di riuscire a entrare nel mercato del lavoro da parte dei laureati italiani. E, se in Italia il valore medio è di 28mila euro, in Svizzera i neolaureati percepiscono invece 80mila euro lordi all'anno. In Germania lo stipendio si attesta intorno ai 50mila euro, in Francia a 35mila euro e in Gran Bretagna a 32mila euro.
Lo studio condotto da Unioncamere e Anpal dimostra che il 62% del fabbisogno della Pubblica amministrazione nei prossimi 5 anni "sarà rappresentato da personale in possesso di un titolo di livello universitario". Vediamo ora la classifica dei settori sui quali i laureati dovrebbero puntare maggiormente.
L'area economico-statistica si posiziona al primo posto della classifica con una domanda compresa tra 36mila-40mila unità in media annua: questo significa 35.000-38.500 unità dell’indirizzo economico e oltre 1.300 unità dell'indirizzo statistico.
In seconda posizione troviamo l'area giuridico e politico-sociale, per la quale si prevede una richiesta di oltre 39mila unità all'anno (di cui 23.100 per giurisprudenza e 16.300 per l'indirizzo politico-sociale).
Terzo posto per l'area medico-sanitaria, diventata ancora più importante e indispensabile dopo la pandemia da Covid-19. La richiesta annuale media è stimata intorno ai 33-35mila laureati.
Il settore ingegneristico, secondo la ricerca di Unioncamere e Anpal, nel quinquennio 2021-2025 avrà bisogno di 31-35mila laureati all'anno.
Per il settore dell'insegnamento e della formazione (comprese le scienze motorie), si stima che saranno necessari circa 25mila laureati all'anno.
Il campo letterario, filosofico, storico e artistico si posiziona al sesto posto, settori il cui fabbisogno di laureati sarà di poco più di 13mila all'anno.
In settima posizione troviamo l'architettura e il settore urbanistico-territoriale; anche in questo caso il fabbisogno di laureati sarà di poco più di 13mila all'anno.
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il settore linguistico, di traduzione e interpretariato, secondo le stime, avrà bisogno di quasi 9mila laureati all'anno.
Nono posto per il settore scientifico, matematico e fisico: richiesti nel quinquennio 2021-2025 dagli 8.400 agli 8.800 laureati all'anno.
Per l'ambito della psicologia saranno richiesti dai 6.400 ai 6.900 laureati all'anno.
Undicesimo posto per il settore geo-biologico e delle biotecnologie con 5.700-5.900 laureati all'anno.
Secondo le varie analisi, il settore chimico-farmaceutico necessiterà dai 4.100 ai 4.600 laureati all'anno.
La classifica si chiude con il tredicesimo posto occupato dal settore agroalimentare, in cui verrano richiesti poco più di 3mila laureati all'anno nel quinquennio 2021-2025.
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