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Uno sguardo al futuro: quali saranno i lavori più richiesti dopo l'emergenza Coronavirus?

VENERDÌ 10 APRILE 2020 | Lascia un commento
Foto Uno sguardo al futuro: quali saranno i lavori più richiesti dopo l'emergenza Coronavirus?
Scritto da Stefania Pili

Da svariate settimane ormai, stiamo assistendo a un'emergenza sanitaria inaspettata, che ha inevitabilmente colpito sia i cittadini, che le imprese di tutto il territorio nazionale. Pian piano osserviamo dati sempre più incoraggianti, ma la realtà è che servirà ancora un bel po' di pazienza e buon senso per poter ristabilire un equilibrio sia a livello economico, che a livello sociale. 

Tuttavia, questo periodo di quarantena forzata nelle nostre abitazioni, sta sviluppando anche nuove competenze e un rapporto ancora più stretto con la tecnologia, grazie alla quale intratteniamo rapporti con l'esterno, sia nel piano affettivo, sia in quello professionale e scolastico. Anche i meno avvezzi stanno familiarizzando con la comunicazione via chat, tramite video-chiamate e video-conferenze, imparando a utilizzare sistemi digitali che oggi sono diventati assolutamente indispensabili. Per questo motivo, il periodo di isolamento modificherà in maniera imprenscindibile le abitudini di comunicazione di tutti quanti.

Leggi anche: “Aumento della produttività lavorando da casa: un nuovo equilibrio da adottare anche in futuro?


Secondo l'indagine presentata sul Blog del Sole 24ore, i lavori digitali sono quelli più adattivi e flessibili, nonché quelli più richiesti, non solo in questo momento di “social distancing”, ma anche nel futuro.

Per comprendere meglio i trend dei lavori più richiesti, vi sono tre importanti fenomeni da analizzare:

  • la crescita esponenziale del lavoro a distanza: l'utilizzo della tecnologia ha portato a un +90% del lavoro da casa, più che di uno smart working vero e proprio, determinando inevitabilmente l'apprendimento di nuovi metodi di comunicazione. Pensiamo al sistema di video-conferenza online Zoom, che ha avuto un balzo in Borsa del 67%. Possiamo quindi affermare con assoluta certezza, che la digitalizzazione, fino a oggi, ha salvato tantissimi posti di lavoro, e si stima continuerà a salvarne e crearne di nuovi e più diversificati;

  • Crollo dei lavori legati al turismo, ristorazione, produzione di beni non essenziali, trasporti, retail: con la chiusura degli alberghi e delle piccole attività ricettive, dei ristoranti, dei bar e via dicendo, si è creato un vero e proprio stravolgimento economico, soprattutto per un Paese che vive principalmente di attività turistiche. In aumento, invece, i lavori legati al mondo sanitario, come medici e infermieri, ma anche per gli addetti al trasporto, alla logistica, all'e-commerce e alle piattaforme digitali. Non è certo un caso che grandi colossi come Google, Microsoft, Apple, Amazon e altri continuino ad assumere a distanza e a rimanere aperti grazie alla non dipendenza dai luoghi fisici. Un cambio radicale di comunicazione, ma anche di acquisto;

  • non torneremo più indietro e le nostre esperienze saranno modificate anche nel futuro: con molta probabilità, non faremo più la spesa in un supermercato affollato, non entreremo in un treno o in un autobus pieno, e non prenoteremo più un viaggio con assoluta serenità. Discorso molto simile anche per il lavoro. Data la sperimentazione dello smart working, si tornerà in ufficio tutti i giorni? E si tonerà a scuola tutti i giorni dopo aver testato la formazione online? E ricorreremo maggiormente ai pagamenti online?

 

Consulta anche: “Cercare lavoro ai tempi del Coronavirus: come affrontare un colloquio a distanza


Largo quindi alle professioni specializzate in analisi e interpretazioni dei dati e dei processi digitali come data specialist, digital marketing e SEO expert, e-commerce specialist, esperti di comunicazione per gestire la crisi e IT developer.

Ma com'è ovvio che sia, in una situazione di forte emergenza sanitaria come questa, in una ricerca condotta da Adecco Group, si conferma il continuo aumento di richieste per le professioni in ambito sanitario, soprattutto per gli infermieri destinati alla terapia intensiva. Cresce la richiesta anche per gli operai in ambito chimico e farmaceutico per la produzione di disinfettanti e mascherine (+40% a prima dell'emergenza). In aumento anche la produzione di beni di prima necessità da parte di aziende del mondo della Grande Distribuzione Organizzata: dai magazzinieri per la spesa online agli addetti al trasporto (+60%), della logistica e delle attività legate all'e-commerce, come anticipato in precedenza (+40%). Cresce anche la richiesta per addetti alle pulizie e interventi di sanificazione (+40%).


Nessuno può sapere con certezza cosa accadrà nel futuro, ma il trend parla chiaro, e parla digitale. Faremo senz'altro più affidamento alla tecnologia lavorando da casa e con competenze più sviluppate. La resilienza e la capacità di andare avanti con tutta la forza e l'impegno possibile, renderanno tutto più facile e aiuteranno la nostra mente a essere più preparata a far fronte a eventuali nuove crisi ed emergenze. Parola d'ordine quindi rimane, sempre e comunque, positività!


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