Da piccola hamburgheria di provincia a colosso mondiale del fast food. McDonald's non è solo hamburger e patatine fritte servite in tempi rapidi, ma uno stile di vita, un brand che accoglie tutti, grandi e piccini, amici e famiglie senza distinzione, una sorta di sicurezza quotidiana per tutti. Un successo planetario che deve tutto (o quasi) a Ray Kroc, protagonista della pellicola “The Founder”, film ispirato alla sua vita e a come sia riuscito a trasformare McDonald's nel mito globale dalle inconfondibili arcate dorate.
L'idea di fondo è che il successo possa anche arrivare tardi, non necessariamente in giovanissima età. Una certezza che trova le sue radici nella capacità di andare oltre la convenzionalità. Per farla semplice: Ray Kroc, 17 anni prima dell'incontro con i fratelli McDonald's, avvenuto all'età di 52 anni (non proprio a inizio carriera, ecco), ha svolto diversi lavori, tra cui il pianista, il venditore di bicchieri di carta per la Lily Tulip Company e il fornitore di strumenti da cucina come il Multimixer, che serviva a mescolare e a triturare. Un aggeggio che generava notevole guadagno a drugstore e ristoranti, poichè aiutava a ridurre i tempi di un ristorante self service drive-in.
Bene, oggi McDonald's è diventato un brand da oltre 24 miliardi di dollari di fatturato l'anno grazie all'intuizione di Kroc. Una visione che non sono riusciti ad avere i due fratelli californiani di nome McDonald's, per l'appunto, gli inventori e i realizzatori della prima hamburgeria di successo a San Bernardino, California. Kroc ha visto oltre un semplice fast food di provincia, ha visto pubblicità, franchising e comunicazione. Un astuto e sagace venditore, oltre che un grande leader e comunicatore, che è riuscito a gestire un'azienda con coraggio e tenacia. Colui che, avendone intuito il potenziale e dopo aver acquisito il controllo dai suoi inventori, si è trasformato in un vero e proprio CEO moderno del dopoguerra statunitense.
“Perché gestire un’azienda, non è come dipingere un quadro: non puoi dare il tocco finale di pennello e poi appenderla al muro e ammirarla. Affisso sui muri nel quartier generale di McDonald’s abbiamo uno slogan che dice: «Non c’è nulla di più volubile del successo. Non permettere mai che abbandoni noi o te». E non avrei mai lasciato che accadesse”.
(Ray Kroc)
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Vediamo ora quali sono le preziose lezioni di Ray Kroc per raggiungere più facilmente il successo professionale.
Un'abitudine che, col tempo, porta a risultati importanti. Ognuno di voi deve riuscire a trovare il momento più adatto della giornata per formarsi e crescere, sia come persona che come professionista. Può essere alle prime ore del mattino o alla sera, l'importante è riuscire a leggere libri del settore, ascoltare podcast, seguire webinar o video-lezioni. Nel film “The Founder”, ad esempio, Ray Kroc si dedicava ogni sera ad ascoltare dei dischi motivazionali in vinile.
I fallimenti e le delusioni hanno l'obiettivo di far crescere e maturare. Ray Kroc ha svolto tantissimi lavori durante la sua vita, attività molto spesso differenti tra loro, ma che gli hanno permesso di perfezionarsi e sviluppare la sua visione imprenditoriale. Una dura gavetta durata anni e anni, che insegna come “farsi il mazzo” sia sempre un evergreen da tenere in considerazione per andare avanti e avere il successo sperato.
Quando Ray Kroc ha conosciuto l'hamburgeria dei fratelli McDonald's a San Bernardino, ebbe una visione incredibile di come avrebbe potuto sfruttare quel potenziale ancora inespresso. Kroc, infatti, desiderava vedere di persona come i loro otto frullatori Multiplex (che vendeva), fossero diventati così tanto famosi. Vide il drive-in che vendeva i migliori hamburger della zona e che tutto andava alla grande. Così decise di fare di tutto per acquistare i diritti in franchising per espandere l'impresa in tutti gli Stati Uniti: “Quando vidi quell’ingranaggio in funzione, quel giorno del 1954, mi sentii come un Newton tardivo a cui era appena rimbalzata sul cranio una patata dell’Idaho - Il mio sesto senso mi urlava che il nome McDonald’s era proprio quello giusto, e quello di certo non avrei potuto rubarlo”.
È fondamentale focalizzarsi sul cuore del progetto che avete in mente; meglio fare ciò che vi riesce meglio, mantenendo sempre la stessa visione di business. Evitate di andare alla ricerca di ulteriori e facili guadagni che potrebbero risultare controproducenti. “Un’altra decisione che presi all’inizio dei giochi e che rimase tale nel corso degli anni, fu quella di non mettere nei McDonald’s telefoni a gettoni, jukebox o macchinette di alcun tipo […]. Tutti quegli aggeggi creano un traffico improduttivo nel locale e incoraggiano il vagabondaggio, che può disturbare i clienti. Ciò avrebbe intaccato l’immagine famigliare che volevamo creare per McDonald’s. In più, in certe aree alcuni distributori automatici erano controllati dal crimine organizzato, e io non ne volevo sapere di quelle cose”.
Ray Kroc ha curato ogni minimo particolare dei suoi locali, specialmente la qualità del servizio, fattore che ha sempre contraddistinto la catena di fast food sin dagli esordi: “Dovete perfezionare ogni aspetto del vostro business se volete che riesca bene”. Un esempio sono le famose patatine fritte targate McDonald's. Nonostante Kroc avesse memorizzato la procedura con cui venivano cotte le patatine fritte a San Bernardino, non riusciva a riprodurle con esattezza: “Ripetei l’operazione ma il risultato fu lo stesso: patatine molli e insipide”. La Potato & Onion Association gli spiegò che quando le patate vengono raccolte, sono composte per lo più di acqua e che i fratelli McDonald’s, lasciandole nei bidoni aperti, avevano (senza saperlo) favorito il processo di solidificazione naturale. Appurato quale fosse il problema, Kroc approdò alla soluzione: “Con l’aiuto degli esperti creai un processo di solidificazione adatto a me. Tenevo le patate sistemate nello scantinato in modo che fossero sempre quelle più vecchie a essere usate in cucina. Feci installare anche una grande ventola elettrica che arieggiava continuamente i tuberi”.
Ray Kroc aveva un approccio positivo alla concorrenza: ciò gli consentiva di puntare sempre su qualità, servizio, pulizia e valore. A questo proposito, affermava: “Così facendo, vedrai che i concorrenti si sfiniranno nel cercare di starti dietro”. Il competitor più temibile all'epoca era Filet-O-Fish, a Cincinnati, dove la popolazione era in larga parte cattolica e la chiesa di venerdì ordinava ai fedeli di astenersi dalla carne. Per questo motivo nel suo menù era disponibile un panino di pesce che, però, toglieva gran parte della clientela a McDonald’s. Kroc decise quindi di inventare (nonostante un po' di reticenza iniziale) il Filet-O-Fish di McDonald’s. “Iniziammo a venderlo solo di venerdì in aree limitate, ma ci arrivarono così tante richieste che nel 1965 lo rendemmo disponibile in tutti i nostri locali ogni giorno, pubblicizzandolo come il ‘pesce che fa abboccare la gente”.
Inoltre, grazie a numerosi investimenti in pubblicità e pubbliche relazioni, si generò sempre più curiosità e interesse: “Certo, il beneficio può avvenire in varie forme, ma un bambino a cui piace la pubblicità in TV e si fa accompagnare dai nonni da McDonald’s ci porta due clienti in più. Questo è beneficio diretto generato dai dollari investiti in pubblicità, ma lo scettico tutto ciò non lo apprezza perché vuole la botte piena e la moglie ubriaca”.
Siete curiosi di scoprire tutta la storia che c'è dietro la creazione e lo sviluppo di McDonald's? Allora non perdetevi “The Founder”, film del 2016 diretto da John Lee Hancock e con Michael Keaton a interpretare Ray Kroc. Molto interessante anche la sua biografia “Grinding it out: the Marling of MacDonald’s”, edito in Italia col titolo “La vera storia del genio che ha fondato McDonald's”. Non perdeteveli ;)
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