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Burnout lavorativo: cos’è, come riconoscerlo e come uscirne

VENERDÌ 28 FEBBRAIO 2025 | Lascia un commento
Foto Burnout lavorativo: cos’è, come riconoscerlo e come uscirne
Scritto da Stefania Pili
Il lavoro dovrebbe essere un'opportunità di crescita e realizzazione, ma per molti dipendenti si trasforma in una fonte di stress cronico che può sfociare nel burnout. Secondo l’ultimo Rapporto Censis-Eudaimon, un lavoratore su tre in Italia ha sperimentato sensazioni di esaurimento, estraneità e negatività verso il proprio lavoro.

Burnout lavorativo: cos’è, come riconoscerlo e come uscirne. Il fenomeno colpisce soprattutto i più giovani (47,7%), ma riguarda anche gli adulti (28,2%) e i lavoratori più anziani (23%). Lo stress lavorativo è un problema che non può più essere ignorato, soprattutto in un mondo in cui il confine tra vita professionale e personale è sempre più labile.

Ma cos’è esattamente il burnout? Come riconoscerne i segnali? E soprattutto, come affrontarlo per migliorare la propria qualità di vita lavorativa? Scopriamolo insieme.

 

Leggi anche: “Human Skills: perché sono essenziali nel lavoro moderno
 

Cos’è il Burnout e perché è un problema sempre più diffuso

Il burnout è una sindrome da stress cronico lavorativo riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Non è una semplice stanchezza, ma un vero e proprio stato di esaurimento fisico ed emotivo causato da uno squilibrio tra le richieste lavorative e le risorse a disposizione per affrontarle.

Secondo le ricerche, il 73% dei lavoratori in Italia vive situazioni di ansia e stress legate al lavoro, mentre il 76,8% non riesce a trovare un equilibrio tra vita privata e professionale. Le cause principali di questa condizione sono:

  • Sovraccarico di lavoro: troppe responsabilità senza adeguati strumenti di supporto

  • Mancanza di autonomia: sentirsi privati del controllo sul proprio lavoro

  • Clima aziendale negativo: scarso supporto da parte di colleghi e superiori

  • Pressione costante: aspettative elevate e continua richiesta di produttività

  • Difficoltà a staccare dal lavoro: confusione tra tempo lavorativo e tempo libero

Quando queste condizioni persistono, il rischio di burnout aumenta, portando a conseguenze che possono impattare non solo la carriera, ma anche la salute mentale e fisica.

 

I segnali del Burnout: come capire se sei a rischio

Riconoscere i primi sintomi del burnout è fondamentale per intervenire in tempo. Se ti riconosci in questi segnali, potresti essere a rischio:

1. Esaurimento fisico ed emotivo

Ti senti sempre stanco, svuotato di energie, senza entusiasmo per quello che fai. Anche il sonno non è più ristoratore e la stanchezza si accumula giorno dopo giorno.

2. Distanziamento dal lavoro e cinismo

Ti senti distaccato dal tuo lavoro, provi apatia e disinteresse per le tue mansioni. Le relazioni con colleghi e superiori diventano più difficili, e potresti iniziare a sviluppare un atteggiamento cinico nei confronti dell’azienda.

3. Calo delle performance lavorative

Hai difficoltà a concentrarti, sei meno produttivo e commetti più errori del solito. Ti sembra di lavorare il doppio per ottenere la metà dei risultati.

4. Stress e ansia costanti

Ti senti sopraffatto dalle responsabilità quotidiane, hai spesso mal di testa, tensione muscolare o disturbi digestivi legati allo stress.

5. Problemi nella vita privata

Secondo il rapporto Censis, il 36,1% dei lavoratori porta a casa i problemi di lavoro, con effetti negativi sulle relazioni personali. Se inizi a notare che lo stress lavorativo influisce sul tuo benessere familiare e sociale, è un segnale da non sottovalutare.

Come combattere il Burnout e ritrovare l’equilibrio

Affrontare il burnout non significa semplicemente prendere una pausa dal lavoro, ma rivedere il proprio rapporto con esso. Ecco alcune strategie per migliorare il benessere lavorativo e prevenire lo stress cronico.

 

1. Stabilire confini tra lavoro e vita privata

Uno dei problemi principali è la difficoltà a separare il tempo lavorativo dal tempo libero. Per evitarlo:

  • Stabilisci orari fissi di lavoro e rispettali

  • Evita di controllare le email aziendali fuori dall’orario lavorativo

  • Dedica tempo alle tue passioni e attività extra-lavorative

 

2. Migliorare la gestione dello stress

Esistono diverse tecniche per ridurre l’ansia e migliorare la gestione dello stress:

  • Meditazione e yoga: il 38,2% dei lavoratori ritiene che la meditazione li aiuterebbe a gestire meglio lo stress

  • Attività fisica regolare: il 78,9% dei dipendenti vorrebbe più tempo per fare sport

  • Tecniche di respirazione e mindfulness

 

3. Parlare con un professionista

Secondo i dati, il 36,7% dei lavoratori ha consultato uno psicologo o un counselor per affrontare le difficoltà legate al lavoro. Rivolgersi a un esperto può aiutare a comprendere e gestire meglio lo stress lavorativo.

 

4. Migliorare il clima aziendale

Un buon ambiente di lavoro fa la differenza. Tra le cose più apprezzate dai dipendenti ci sono:

  • Rapporto positivo con colleghi e superiori (94,6%)

  • Autonomia lavorativa (93,1%)

  • Flessibilità negli orari (91,6%)

  • Smart working e lavoro ibrido (64,1%)

Se l’azienda non offre queste opportunità, potrebbe essere il momento di cercare un ambiente lavorativo più sano.

 

Cosa possono fare le aziende per prevenire il Burnout?

Le aziende hanno un ruolo cruciale nella gestione dello stress lavorativo. Il 63,5% dei dipendenti ritiene che il proprio datore di lavoro potrebbe fare di più per migliorare il benessere aziendale.

Ecco alcune iniziative che le aziende possono adottare:

  • Promuovere il welfare aziendale con benefit per il benessere mentale e fisico

  • Incentivare la formazione e lo sviluppo professionale per evitare che i dipendenti si sentano bloccati in ruoli poco stimolanti

  • Offrire programmi di supporto psicologico e counseling aziendale

  • Adottare modelli di lavoro più flessibili, come il lavoro da remoto o l’orario ridotto

Un’azienda che investe nel benessere dei suoi dipendenti non solo migliora la qualità della vita lavorativa, ma ottiene anche risultati migliori in termini di produttività e fidelizzazione del personale.

 

Il benessere sul lavoro non è un lusso, ma una necessità

Il burnout non è un problema individuale, ma una questione che riguarda l’intero mondo del lavoro. Se ti riconosci nei segnali descritti, è il momento di fare un passo indietro e prenderti cura del tuo benessere.

Ricorda che il lavoro è una parte della tua vita, ma non deve diventare la tua vita intera. Adottare strategie di gestione dello stress, scegliere aziende attente al benessere dei dipendenti e stabilire confini tra vita professionale e privata può fare la differenza.

Se vuoi restare aggiornato su come migliorare la tua carriera e trovare un ambiente di lavoro sano, continua a seguire il blog di AppLavoro.

 

Consulta anche: “Le migliori aziende in Italia per i Millennial: dove lavorare per crescere

 

Fonti:

Sky Tg24

Il Sole 24 ore



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