Burnout lavorativo: cos’è, come riconoscerlo e come uscirne. Il fenomeno colpisce soprattutto i più giovani (47,7%), ma riguarda anche gli adulti (28,2%) e i lavoratori più anziani (23%). Lo stress lavorativo è un problema che non può più essere ignorato, soprattutto in un mondo in cui il confine tra vita professionale e personale è sempre più labile.
Ma cos’è esattamente il burnout? Come riconoscerne i segnali? E soprattutto, come affrontarlo per migliorare la propria qualità di vita lavorativa? Scopriamolo insieme.
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Il burnout è una sindrome da stress cronico lavorativo riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Non è una semplice stanchezza, ma un vero e proprio stato di esaurimento fisico ed emotivo causato da uno squilibrio tra le richieste lavorative e le risorse a disposizione per affrontarle.
Secondo le ricerche, il 73% dei lavoratori in Italia vive situazioni di ansia e stress legate al lavoro, mentre il 76,8% non riesce a trovare un equilibrio tra vita privata e professionale. Le cause principali di questa condizione sono:
Sovraccarico di lavoro: troppe responsabilità senza adeguati strumenti di supporto
Mancanza di autonomia: sentirsi privati del controllo sul proprio lavoro
Clima aziendale negativo: scarso supporto da parte di colleghi e superiori
Pressione costante: aspettative elevate e continua richiesta di produttività
Difficoltà a staccare dal lavoro: confusione tra tempo lavorativo e tempo libero
Quando queste condizioni persistono, il rischio di burnout aumenta, portando a conseguenze che possono impattare non solo la carriera, ma anche la salute mentale e fisica.
Riconoscere i primi sintomi del burnout è fondamentale per intervenire in tempo. Se ti riconosci in questi segnali, potresti essere a rischio:
Ti senti sempre stanco, svuotato di energie, senza entusiasmo per quello che fai. Anche il sonno non è più ristoratore e la stanchezza si accumula giorno dopo giorno.
Ti senti distaccato dal tuo lavoro, provi apatia e disinteresse per le tue mansioni. Le relazioni con colleghi e superiori diventano più difficili, e potresti iniziare a sviluppare un atteggiamento cinico nei confronti dell’azienda.
Hai difficoltà a concentrarti, sei meno produttivo e commetti più errori del solito. Ti sembra di lavorare il doppio per ottenere la metà dei risultati.
Ti senti sopraffatto dalle responsabilità quotidiane, hai spesso mal di testa, tensione muscolare o disturbi digestivi legati allo stress.
Secondo il rapporto Censis, il 36,1% dei lavoratori porta a casa i problemi di lavoro, con effetti negativi sulle relazioni personali. Se inizi a notare che lo stress lavorativo influisce sul tuo benessere familiare e sociale, è un segnale da non sottovalutare.
Affrontare il burnout non significa semplicemente prendere una pausa dal lavoro, ma rivedere il proprio rapporto con esso. Ecco alcune strategie per migliorare il benessere lavorativo e prevenire lo stress cronico.
Uno dei problemi principali è la difficoltà a separare il tempo lavorativo dal tempo libero. Per evitarlo:
Stabilisci orari fissi di lavoro e rispettali
Evita di controllare le email aziendali fuori dall’orario lavorativo
Dedica tempo alle tue passioni e attività extra-lavorative
Esistono diverse tecniche per ridurre l’ansia e migliorare la gestione dello stress:
Meditazione e yoga: il 38,2% dei lavoratori ritiene che la meditazione li aiuterebbe a gestire meglio lo stress
Attività fisica regolare: il 78,9% dei dipendenti vorrebbe più tempo per fare sport
Tecniche di respirazione e mindfulness
Secondo i dati, il 36,7% dei lavoratori ha consultato uno psicologo o un counselor per affrontare le difficoltà legate al lavoro. Rivolgersi a un esperto può aiutare a comprendere e gestire meglio lo stress lavorativo.
Un buon ambiente di lavoro fa la differenza. Tra le cose più apprezzate dai dipendenti ci sono:
Rapporto positivo con colleghi e superiori (94,6%)
Autonomia lavorativa (93,1%)
Flessibilità negli orari (91,6%)
Smart working e lavoro ibrido (64,1%)
Se l’azienda non offre queste opportunità, potrebbe essere il momento di cercare un ambiente lavorativo più sano.
Le aziende hanno un ruolo cruciale nella gestione dello stress lavorativo. Il 63,5% dei dipendenti ritiene che il proprio datore di lavoro potrebbe fare di più per migliorare il benessere aziendale.
Ecco alcune iniziative che le aziende possono adottare:
Promuovere il welfare aziendale con benefit per il benessere mentale e fisico
Incentivare la formazione e lo sviluppo professionale per evitare che i dipendenti si sentano bloccati in ruoli poco stimolanti
Offrire programmi di supporto psicologico e counseling aziendale
Adottare modelli di lavoro più flessibili, come il lavoro da remoto o l’orario ridotto
Un’azienda che investe nel benessere dei suoi dipendenti non solo migliora la qualità della vita lavorativa, ma ottiene anche risultati migliori in termini di produttività e fidelizzazione del personale.
Il burnout non è un problema individuale, ma una questione che riguarda l’intero mondo del lavoro. Se ti riconosci nei segnali descritti, è il momento di fare un passo indietro e prenderti cura del tuo benessere.
Ricorda che il lavoro è una parte della tua vita, ma non deve diventare la tua vita intera. Adottare strategie di gestione dello stress, scegliere aziende attente al benessere dei dipendenti e stabilire confini tra vita professionale e privata può fare la differenza.
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Fonti: