Bonus Mamme 2025: novità, requisiti e modalità di accesso. In questa guida esamineremo tutto ciò che c’è da sapere sul Bonus Mamme 2025, dalle novità introdotte ai requisiti per ottenerlo, passando per il calendario dei pagamenti e le categorie escluse.
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Il Bonus Mamme è un esonero parziale dei contributi previdenziali dovuti dalle lavoratrici madri con due o più figli. L’obiettivo è fornire un supporto economico alle famiglie e incentivare la partecipazione delle donne al mondo del lavoro.
L’esonero si applica ai contributi previdenziali per invalidità, vecchiaia e superstiti.
L’agevolazione si estende fino al decimo anno di età del figlio più piccolo.
Per le madri con tre o più figli, l’esonero è previsto fino al compimento del diciottesimo anno di età del figlio più piccolo, a partire dal 2027.
Limite di spesa: 300 milioni di euro annui, con risorse distribuite in base alle modalità stabilite dal decreto attuativo.
Il Bonus Mamme 2025 introduce alcune modifiche rispetto all’anno precedente:
A differenza del 2024, in cui l’esonero era totale, quest’anno sarà parziale, ma con una percentuale che non dovrebbe scendere sotto l’80% dei contributi dovuti. Questo significa che l’aumento netto in busta paga sarà inferiore rispetto all’anno scorso (stimato intorno a 200 euro lordi mensili).
Una delle novità principali è l’introduzione di un limite reddituale: il reddito imponibile ai fini previdenziali non deve superare i 40.000 euro annui per poter accedere al beneficio.
Lavoratrici autonome: le autonome iscritte all’assicurazione generale obbligatoria o alla gestione separata potranno beneficiare dell’esonero.
Categorie escluse: restano escluse le lavoratrici domestiche (colf e badanti), le autonome in regime forfettario e le madri con un solo figlio.
Per poter accedere al Bonus Mamme 2025, è necessario soddisfare i seguenti criteri:
Essere madre di almeno due figli:
L’esonero si applica fino al decimo anno di età del figlio più piccolo.
Per le madri con tre o più figli, l’agevolazione si estende fino al diciottesimo anno (dal 2027).
Limite di reddito:
Il reddito imponibile non deve superare i 40.000 euro annui.
Essere lavoratrice dipendente o autonoma:
Devono essere iscritte all’assicurazione generale obbligatoria o alla gestione separata.
Esclusioni:
Non possono accedere al bonus le lavoratrici domestiche, le autonome in regime forfettario, le madri con un solo figlio e le disoccupate.
Il Bonus Mamme non viene erogato automaticamente. Ecco come fare per richiederlo:
Lavoratrici dipendenti: la richiesta deve essere inoltrata tramite il datore di lavoro.
Lavoratrici autonome: la domanda deve essere presentata sul portale dell’INPS, fornendo il codice fiscale dei figli a carico.
Il decreto attuativo, atteso entro il 31 gennaio 2025, stabilirà le modalità operative per presentare la domanda.
Le prime erogazioni sono previste per marzo 2025, con arretrati per i mesi di gennaio e febbraio.
Non tutte le lavoratrici potranno beneficiare del Bonus Mamme. Restano escluse:
Madri con un solo figlio, anche in caso di disabilità.
Lavoratrici domestiche, come colf e badanti.
Autonome in regime forfettario.
Disoccupate e pensionate.
Il decreto attuativo sarà fondamentale per rendere operativa la misura. Questo documento definirà:
La percentuale esatta dell’esonero contributivo.
Le modalità di presentazione delle domande.
I criteri per il rispetto del limite di spesa stanziato.
Nonostante alcune limitazioni, il Bonus Mamme offre importanti benefici:
Sostegno economico: grazie alla riduzione dei contributi previdenziali, le madri potranno contare su un maggiore reddito netto.
Incentivo alla continuità lavorativa: la misura aiuta le donne a mantenere un impiego stabile, anche con carichi familiari elevati.
Inclusione delle lavoratrici autonome: un passo avanti rispetto agli anni precedenti, che amplia la platea delle beneficiarie.
Se sei una madre lavoratrice, inizia a preparare la documentazione necessaria e rimani aggiornata sulle novità relative al decreto attuativo. Il tuo datore di lavoro o il portale INPS saranno i punti di riferimento per inoltrare la richiesta.
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Fonti: