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Ferie: come e quando richiederle al datore di lavoro

VENERDÌ 02 LUGLIO 2021 | Lascia un commento
Scritto da Stefania Pili

L'estate è il periodo sicuramente più gettonato dai dipendenti per concedersi il meritato riposo dopo mesi di duro lavoro. Ma come si richiedono le ferie al proprio datore di lavoro?

Innanzitutto, la risposta dipende dalle modalità di maturazione delle ferie previste dalla contrattazione collettiva applicata. In generale le ferie maturano nel corso di svolgimento del rapporto di lavoro e, di conseguenza, al pari di altri istituti a maturazione progressiva, si accumulano man mano che il rapporto di lavoro prosegue nel tempo.

In generale, comunque, il lavoratore ha diritto a godere di un periodo di ferie annuali retribuite per dedicarsi ad attività estranee al lavoro e recuperare le proprie energie psichiche e fisiche. Vediamo quindi le corrette modalità e tempistiche per richiedere le ferie al proprio datore di lavoro.

 

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Le regole per richiedere le ferie

Secondo la Costituzione, il diritto alle ferie consiste nella possibilità di assentarsi dal lavoro mantenendo comunque la normale retribuzione, un diritto irrinunciabile da parte del dipendente. Questo significa che ciascun lavoratore ha diritto a godere di almeno un riposo settimanale (uno stacco di 24 ore dopo 6 giorni di lavoro continuativi) e di ferie maturate nel corso dell’anno. È possibile anche una deroga, ovvero, quando per esigenze aziendali il dipendente lavora eccezionalmente per 7 giorni continuativi maturando il diritto al riposo compensativo.

Tuttavia, esistono delle regole precise per richiedere le ferie senza andare contro gli interessi aziendali. Allo stesso tempo, proprio in quanto diritto, nel momento in cui lavoratore chiede le ferie, il datore di lavoro, salvo gli obblighi precedentemente citati, non può non concederle perché potrebbe incorrere in gravi sanzioni.

Ci sono però anche dei casi in cui il datore di lavoro può rifiutare la richiesta di ferie al lavoratore per il periodo scelto, ma lo stesso potrà fruirne successivamente in una finestra temporale alternativa. Il lavoratore, infatti, non è costretto a godere di tutte le ferie maturate nel corso dell’anno: può anche accumularle e richiederle in un momento successivo. Nello specifico, la legge prevede che le ferie debbano essere godute:

  • per almeno 2 settimane nel corso del periodo di maturazione che, in caso di richiesta del dipendente, vanno concesse in modo consecutivo;

  • il periodo residuo va goduto entro i 18 mesi successivi al termine del periodo di maturazione. Il dipendente, perciò, ha tempo un anno e mezzo per richiedere le ferie maturate e non godute nell’anno precedente.

 

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Come fare richiesta di ferie

Non esiste una vera e propria procedura prevista dalla legge. Come anticipato nell'introduzione, infatti, tutto (o quasi) dipende dal contratto stipulato e dal modus operandi dell'azienda. Le ferie possono essere richieste sia tramite accordo verbale o attraverso una forma scritta. Per quanto riguarda quest'ultima modalità, Il dipendente può scrivere una mail all’azienda, rispettando determinati punti:

  • specificare nell’oggetto che si stanno richiedendo le ferie maturate;

  • ricordare al datore di lavoro che alla data "x" si sono accumulati tot giorni di ferie;

  • specificare il periodo per il quale si vuole richiedere le ferie maturate e nel dettaglio il numero di giorni esatti;

  • data e firma.

Come conclusione, si può scrivere che si resta in attesa di riscontro, rendendosi disponibili a trovare una soluzione alternativa qualora non fosse possibile usufruire delle ferie nel periodo richiesto, per esigenze aziendali.

Qualunque sia la vostra scelta, è sempre bene ricordare queste norme:

  • comunicare le ferie con largo preavviso per consentire al datore di lavoro di organizzarsi per tempo in vista della vostra assenza;

  • non prendere le ferie in periodi che contrastano con le esigenze dell’azienda (ai commessi, ad esempio, non è consentito godere delle ferie - salvo diversa decisione da parte dell’azienda - nel periodo dei saldi o in prossimità delle festività natalizie).

Il lavoratore che non soddisfa queste due condizioni può vedersi respinta la sua richiesta di ferie. Nel primo caso (in mancanza di preavviso), il datore di lavoro può rifiutarsi di concedere le ferie addirittura senza dover per forza motivare la sua decisione.

Per il secondo caso invece, il rifiuto da parte del datore di lavoro deve essere sempre motivato, spiegando al dipendente quali sono le ragioni di carattere organizzativo che gli impediscono di godere delle ferie in quel determinato momento, presentandogli un periodo alternativo in cui potrà usufruirne. Fondamentale è che comunque al dipendente venga concesso di usufruire di almeno 2 settimane di ferie durante il corso dell’anno.

Esiste anche un'altra alternativa: al datore di lavoro viene consentito di programmare un periodo di ferie collettive per tutto il personale. I casi in questione sono, ad esempio, le aziende che chiudono per due o tre settimane in occasione del Ferragosto e per questo, non permettono ai loro dipendenti di godere delle due settimane di ferie in periodi alternativi a quello prefissato.

Qualora ci fosse il mancato godimento delle ferie del dipendente, sarà il datore di lavoro a risponderne direttamente, anche in assenza di responsabilità a lui imputabili. La legge, infatti, prevede un risarcimento danni in favore del lavoratore che non beneficia delle ferie entro i termini suddetti, il quale dovrà essere pagato dal datore di lavoro.

In generale, la sanzione per il datore di lavoro inadempiente va dai 100€ ai 600€, importo che potrebbe aumentare dai 400€ ai 1.500€ qualora la violazione si riferisca a più di 5 dipendenti e vada avanti da almeno 2 anni. Se la violazione riguarda invece più di 10 lavoratori e si è verificata in almeno 4 anni, l’importo della sanzione va dagli 800€ ai 4.500€.

 

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