Come creare e ottenere dei finanziamenti per una startup innovativa? La risposta è Smart&Start Italia, il bando gestito da Invitalia e dal Ministero dello Sviluppo Economico per supportare l'incremento delle startup innovative nel territorio nazionale.
Si tratta di incentivi senza interessi e, in alcuni casi, anche di contributi a fondo perduto. L'agevolazione Smart&Start Italia non ha scadenze, pertanto è possibile presentare domanda online sulla piattaforma Invitalia in qualunque momento, fino a esaurimento fondi.
Scopriamo quindi come funziona Smart&Start Italia, chi può usufruirne e come fare domanda.
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L'incentivo è rivolto a startup innovative che desiderano avviare un progetto con queste caratteristiche:
abbiano un alto contenuto tecnologico;
operino nell'economia digitale, nell’intelligenza artificiale, nella blockchain e dell’IoT – internet of things;
aumentino il valore dei risultati della ricerca (spin-off da ricerca).
Smart&Start Italia ha quindi l'obiettivo di sostenere la diffusione della nuova imprenditorialità, basata su un concreto sviluppo tecnologico, per valorizzare al massimo la ricerca scientifica sia pubblica che privata in tutta Italia.
Startup innovative di piccola dimensione e create da meno di 60 mesi, con sede legale e operativa in Italia, iscritte nell’apposita sezione speciale del registro delle imprese per le Start-up innovative e per le PMI innovative;
gruppi di persone fisiche, compresi i cittadini stranieri in possesso del “Startup Visa”, che intendono costituire una startup innovativa. La società deve essere costituita entro 30 giorni dalla comunicazione di ammissione all’agevolazione;
imprese straniere che si impegnano a creare almeno una sede in Italia.
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Il valore degli investimenti agevolabili rientra tra 100.000 euro e 1,5 milioni di euro. Entrando nel dettaglio, si tratta di un finanziamento agevolato e senza interessi per l’80% delle spese ammissibili. L'importo può arrivare sino al 90% nel caso in cui la startup sia interamente costituita da donne e/o da giovani under 35, o abbia almeno un esperto con titolo di dottore di ricerca.
È previsto anche un contributo a fondo perduto sul finanziamento agevolato che arriva fino al 30%. Le startup con sede in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia possono infatti godere di un contributo a fondo perduto pari al 30% del mutuo, e restituire così solo il 70% del finanziamento agevolato ricevuto. Dal 2020, il contributo a fondo perduto è stato esteso anche alle startup innovative localizzate nel Cratere sismico del Centro Italia in provincia de L’Aquila, Teramo e Pescara.
Il finanziamento va restituito in 10 anni a partire dal 12° mese successivo all’ultima quota di finanziamento ricevuto.
Le spese finanziabili si dividono in spese del piano d'impresa e costi di funzionamento aziendale. Nel primo caso, le spese devono essere sostenute nei 24 mesi successivi alla firma del contratto e sono relative a:
componenti hardware e software;
impianti, macchinari e attrezzature nuove;
brevetti, marchi e licenze;
certificazioni, know-how e conoscenze tecniche direttamente correlate alle esigenze produttive e gestionali dell’impresa;
licenze e diritti per utilizzo di titoli della proprietà industriale e licenze relative all’utilizzo di software;
progettazione, sviluppo, personalizzazione, collaudo di soluzioni architetturali informatiche e di impianti tecnologici produttivi;
consulenze specialistiche tecnologiche;
costi salariali del personale dipendente e a collaboratori;
servizi di incubazione e di accelerazione di impresa;
investimenti in marketing e web marketing (entro il limite del 20% dell’importo totale investimenti ammesso a contributo).
Nel secondo caso, ovvero le spese di funzionamento aziendale, si possono richiedere finanziamenti per:
materie prime;
servizi necessari allo svolgimento delle attività dell’impresa;
Hosting e housing.
Finanziamento agevolato: si tratta di un finanziamento a tasso zero, senza alcuna garanzia, a copertura dell’80% delle spese ammissibili, che può salire fino al 90% se la startup è costituita interamente da donne e/o da under 36, o se tra i soci è presente un esperto col titolo di dottore di ricerca italiano (o equivalente) che lavora all’estero e vuole rientrare in Italia. Il fondo perduto pari al 30% del mutuo, come detto in precedenza, viene esteso anche alle startup innovative del Cratere sismico Centro Italia.
Servizi di tutoraggio: le startup innovative costituite da non più di 12 mesi possono usufruire di servizi di tutoraggio tecnico-gestionale a seconda delle caratteristiche delle startup. Il valore di questi servizi è pari a 15.000 euro per le startup nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia e a 7.500 euro per le startup nel resto del territorio nazionale.
Inoltre, è previsto una premialità aggiuntiva per i progetti che:
attivano collaborazioni con incubatori, acceleratori d’impresa, compresi gli innovation hub e gli organismi di ricerca;
operano al Centro-Nord e realizzano piani di impresa al Sud;
dispongono di un accordo di investimento con un investitore qualificato;
dispongono del rating di legalità.
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Per poter presentare domanda per il contributo Smart&Start, occorre innanzitutto registrarsi al sito di Invitalia con un indirizzo ordinario di posta elettronica, accedere all'area riservata e compilare la domanda direttamente online con business plan e gli altri allegati richiesti.
La procedura termina con una firma digitale e un indirizzo di posta elettronica certificata (PEC). Inoltre:
per le società già costituite: la domanda deve essere presentata dal rappresentante legale della società che la deve firmare digitalmente;
per le società non costituite: la domanda deve essere presentata dalla persona fisica referente del progetto che la deve firmare digitalmente. Il referente del progetto deve essere uno dei futuri soci della società.
Il bando di Smart&Start non ha né scadenze né graduatorie, ma solo valutazione in base all’ordine di arrivo e fino a esaurimento dei fondi. Il giudizio viene fornito da Invitalia tramite una verifica formale e una valutazione di merito, compreso il colloquio con gli esperti. Il tutto dovrebbe concludersi in 60 giorni, a eccezione di eventuali richieste di integrazione dei documenti.
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