Guide turistiche: nuove regole con obbligo di esame. Questo provvedimento non solo modifica le procedure di accesso alla professione ma mira anche a garantire standard elevati e a contrastare l'abusivismo nel settore. In questo articolo scopriremo i dettagli di questa innovativa riforma, analizzando le nuove regole per diventare guida turistica, il processo di esame, le implicazioni per coloro che già operano nella professione, e il ruolo chiave dell'aggiornamento professionale.
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Per intraprendere la professione di guida turistica, sarà ora necessario superare un esame di abilitazione annuale indetto dal Ministero del Turismo. Questo esame comprenderà una prova scritta e una prova pratica. Gli aspiranti dovranno dimostrare la propria competenza attraverso il superamento di questa sfida, che apre le porte all'inserimento nell'Elenco Nazionale.
Il nuovo provvedimento, approvato dal Senato, è una combinazione di un'iniziativa governativa e tre disegni di legge parlamentari. Questo atto normativo è in linea con il PNRR, il quale prevede la necessità di regolamentare la figura della guida turistica.
L'esame di abilitazione, svolto almeno una volta l'anno, consterà di una prova scritta, una orale e una pratica. Per accedervi, sarà indispensabile possedere almeno una laurea triennale e la certificazione di competenza in almeno due lingue straniere, di cui una al livello C1 e l'altra al livello B2.
Superato l'esame e iscritte nell'Elenco Nazionale, le guide turistiche otterranno un tesserino che consentirà loro di esercitare la professione su tutto il territorio nazionale. Come per molte altre professioni regolamentate, è previsto un obbligo di aggiornamento professionale triennale, da soddisfare attraverso corsi teorici e pratici organizzati dal Ministero.
Per coloro che già esercitano la professione di guida turistica, non c'è motivo di preoccupazione: non sarà richiesto di affrontare il nuovo esame; tuttavia, per essere ufficialmente riconosciute, dovranno presentare una semplice domanda per essere iscritte all'Elenco Nazionale.
Un aspetto cruciale della riforma è il contrasto all'abusivismo nel settore. A tal fine, sono previste sanzioni per coloro che eserciteranno la professione senza i requisiti necessari. La riforma prevede anche l'attribuzione di uno specifico codice Ateco da parte dell'Istat, al fine di classificare in modo dettagliato le attività legate alla professione.
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