Signore e signori, vi presentiamo l'uomo più ricco del mondo, ora ancora più ricco di quanto non lo sia mai stato: ecco a voi Jeff Bezos. Ebbene sì, secondo il Bloomberg Billionaires Index, da mercoledì 26 agosto 2020, il creatore di Amazon ha superato il record mai battuto prima negli ultimi quattro decenni. Questo grazie alle azioni di Amazon, che gli hanno fatto guadagnare un ulteriore 2%, facendogli aumentare il patrimonio netto di ben 4,9 miliardi di dollari, rendendo Bezos (a soli 56 anni) la prima persona al mondo ad accumulare una fortuna di 200 miliardi di dollari. Ora, infatti, vale 204,6 miliardi di dollari, quasi 90 miliardi in più di Bill Gates, la seconda persona più ricca del mondo, attualmente fermo a 116,1 miliardi di dollari. Al terzo posto si posiziona Mark Zuckerberg, fondatore, presidente e amministratore delegato di Facebook, con 114,7 miliardi mentre un gradino sotto si trova Elon Musk, imprenditore sudafricano fondatore delle compagnie Tesla e SpaceX, con 101,1 miliardi.
La persona che più di tutti si è avvicinato a questo record è stato il già citato Bill Gates, il primo centimiliardario al mondo. Gates si ritrovò con un patrimonio incredibile quando scoppiò la dot-com e Microsoft raggiunse il suo apice nel 1999, bomba che fece salire i suo patrimonio netto a più di 100 miliardi di dollari (oggi equivalenti a circa 158 miliardi di dollari).
Le azioni di Amazon sono cresciute in maniera esponenziale grazie al cambiamento improvviso delle abitudini di consumo causato dalla pandemia da Covid-19; esse sono aumentate di quasi l'80% dall'inizio dell'anno. Che dire... sembrerebbe proprio che la pandemia da Covid-19 non abbia minimamente intaccato gli incassi del patron di Amazon, anzi! Importante sottolineare che questo immenso patrimonio è derivato per quasi il 90% da Amazon ma non solo: Bezos possiede anche il Washington Post, la compagnia aerospaziale Blue Origin e altri investimenti privati.
Consulta anche: “Come avere successo nel lavoro: i 10 consigli di Jack Dorsey, creatore di Twitter”
Jeff Bezos avrebbe potuto essere ancora più ricco se solo l'anno scorso non avesse dovuto affrontare il divorzio più costoso della storia. Ebbene sì, Bezos ha accettato di separarsi da MacKenzie Scott lo scorso luglio, concedendole il 25% della sua quota in Amazon, per un totale di 63 miliardi di dollari. La Scott è attualmente la quattordicesima persona più ricca del mondo, la seconda donna più ricca solo dopo l'ereditiera di L’Oréal Françoise Bettencourt Meyers, nonostante il generoso atto di donare 1,7 miliardi di dollari in beneficienza all'inizio dell'anno. Scelta condivisa anche da Bezos, che ha donato 7.548 azioni Amazon, per un valore di circa 26 milioni di dollari, a un’organizzazione no profit la cui identità non è stata rivelata. Ma da dove deriva tutto il suo successo? Ripercorriamo la sua vita e i suoi traguardi.
Jeff Bezos nasce il 12 gennaio 1964 ad Albuquerque, nel New Mexico (Stati Uniti), da Jacklyn Gise e Ted Jorgensen. Nell'aprile 1968, la madre si risposa con Miguel Bezos, un cubano emigrato negli Stati Uniti, che decide di adottare Jeff, ragione per la quale il bambino cambia cognome.
Fin dalla giovinezza ha un debole per i computer e per gli ingranaggi: trasforma addirittura il garage dei suoi genitori in un laboratorio dove manipola oggetti elettronici. Si diploma al liceo e inizia la sia prima attività al Dream Institute, un campo estivo educativo per giovani studenti e, nel 1986 ,si laurea con lode alla Princeton University in informatica e ingegneria elettronica. Dopo la laurea trova lavoro in alcune aziende di Wall Street, tra cui Fitel, Bankers Trust e la società di investimento D.E. Shaw; in quegli anni incontra anche la sua futura moglie, Mackenzie, e diviene il più giovane vicepresidente della compagnia nel 1990.
Quattro anni dopo decide di lasciare il suo ottimo lavoro nella finanza (nonostante sia estremamente redditizio) per fondare Amazon.com, una libreria virtuale che, come ben sappiamo, è diventata una delle più grandi storie di successo del Web. Lascia il lavoro nel 1994, si trasferisce a Seattle e decide, con un alto tasso di rischio, di buttarsi nell'e-commerce. Il suo ufficio non è che il suo garage condiviso con pochi dipendenti; insieme sviluppano il software e, dopo aver invitato 300 amici a testare il sito in versione beta, Bezos apre Amazon.com il 16 luglio 1995, nome ispirato al noto fiume in Sud America.
Leggi anche: “Storie di successo: Eric Yuan: fondatore di Zoom, l'app più scaricata durante il lockdown”
Amazon.com ha da subito un successo incredibile: riesce a vendere libri negli Stati Uniti e in altri 45 paesi stranieri in 30 giorni, generando $20.000 a settimana. Amazon.com viene quotata nel 1997 e, due anni dopo, la start-up supera anche i concorrenti, diventando leader indiscusso dell’e-commerce. L'offerta si diversifica sempre di più con la vendita di CD e video nel 1998, ma non solo: arrivano anche capi di abbigliamento, oggetti di elettronica e giocattoli attraverso partnership commerciali. Nel 2006 Amazon.com lancia il suo servizio di video on demand; inizialmente noto come Amazon Unbox on TiVo, viene poi rinominato in Amazon Instant Video; nel 2007 la società lancia il Kindle, un lettore digitale e palmare di libri che consente agli utenti di acquistare, scaricare, leggere e memorizzare numerosi libri.
Nello stesso anno, Bezos annuncia il suo investimento in Blue Origin, una società aerospaziale con base a Seattle che sviluppa tecnologie per offrire viaggi spaziali.
Bezos fa entrare Amazon nel mercato dei tablet con il lancio del Kindle Fire nel 2011, seguito poi dal nuovo Kindle Fire HD, il tablet di nuova generazione dell’azienda.
Ma le idee imprenditoriali di Bezos non finiscono qua: Il 5 agosto 2013 acquista The Washington Post e altre pubblicazioni affiliate dalla casa madre per $250 milioni, segnando la fine del regno sul The Post Co. della famiglia Graham. In una dichiarazione inviata ai dipendenti del Post il 5 agosto di quell’anno, Bezos scrive: “I valori di The Post non hanno bisogno di cambiamenti [... ] Ci saranno, naturalmente, cambiamenti al The Post nei prossimi anni: è essenziale e sarebbe successo con o senza la nuova proprietà: Internet sta trasformando quasi ogni elemento del business delle notizie: accorcia i cicli di notizie, erode le fonti di reddito affidabili a lungo termine e consente nuovi tipi di concorrenza, alcuni dei quali hanno costi di raccolta delle notizie scarsi o nulli. Mappare e tracciare un percorso non sarà facile, avremo bisogno di inventare, il che significa che avremo bisogno di sperimentare. Il nostro punto di riferimento saranno i lettori, comprendendo ciò di cui si interessano: governo, leader locali, aperture di ristoranti, aziende, enti di beneficenza, governatori, sportivi - e lavorando a ritroso da lì. Sono eccitato e ottimista riguardo l’opportunità di inventare”.
Nel dicembre 2013, Bezos lancia Amazon Prime Air, che si basa sulla consegna dei pacchi attraverso i droni (macchine controllate a distanza). Secondo Bezos i droni sono in grado di trasportare oggetti fino a cinque chili e sono in grado di viaggiare entro una distanza di 10 miglia dal centro di distribuzione dell’azienda.
Nel 2014 Amazon lancia il Fire Phone nel 2014; il prodotto, tuttavia, viene criticato per essere troppo fantasioso, motivo per cui la sua produzione viene interrotta l’anno successivo.
Bezos però non si ferma e lancia lo sviluppo di contenuti originali tramite Amazon Studios. Dopo aver presentato diversi nuovi programmi nel 2013, nel 2014 arriva il successo con gli acclamati “Transparent” e “Mozart in the Jungle”. Nel 2015, la società produce e lancia “Chi-Raq” di Spike Lee come primo lungometraggio originale.
Insomma, una vita piena di successi derivati da tanto coraggio e grande spirito di iniziativa. Un grande esempio che rappresenta sì, il tipico sogno americano che si è realizzato, ma che è derivato anche da tanto sacrificio, studio e costante impegno, fattori che non devono essere mai sottovalutati.
Leggi anche: “I migliori CEO d'Italia secondo Forbes e Business International”