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Ispezione sul lavoro: cos'è, come si svolge e quali sono le possibili sanzioni

MARTEDÌ 25 GENNAIO 2022 | Lascia un commento
Foto Ispezione sul lavoro: cos'è, come si svolge e quali sono le possibili sanzioni
Scritto da Stefania Pili
Quando interviene l'ispettorato del lavoro su un luogo di lavoro? Come funziona il controllo? E come si svolge?

 

Caporalato, dipendenti sottopagati, luoghi di lavoro senza adeguati sistemi di sicurezza: questi sono solo alcuni dei fenomeni che si presentano ogni giorno in tante realtà aziendali italiane. Per questi motivi e, soprattutto, per prevenire queste situazioni degradanti, esiste l’Ispettorato Nazionale del Lavoro, che effettua controlli all’interno degli ambienti destinati ad attività lavorativa.

In Italia, le ispezioni sul lavoro, i controlli sul rispetto delle norme in materia di lavoro, sono quindi affidate all’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL), costituito da ufficiali di polizia giudiziaria, responsabile di punire chi non rispetta le leggi in materia lavorativa.

Ma come funzionano e come si svolgono le ispezioni sul lavoro? 

 

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Cos'è un'ispezione sul lavoro?

L’INL svolge le attività di vigilanza che, prima del 2017, era di competenza del Ministero del Lavoro, INPS e INAIL. I controlli sull'igiene e sulla sicurezza sul lavoro, invece, spettano alle ASL, mentre la funzione di controllo fiscale spetta alla guardia di finanza. L'INL, in particolare, deve assicurarsi che le aziende conoscano e rispettino il diritto del lavoro, pertanto:

  • che siano osservate le leggi in materia di diritti civili e sociali dei dipendenti, di tutela dei rapporti di lavoro e di legislazione sociale;

  • che vengano applicati i contratti collettivi nazionali di lavoro, oltre a quelli territoriali e aziendali;

  • che ci sia il corretto funzionamento delle prestazioni previdenziali e assistenziali in favore dei lavoratori.


Le ispezioni sul lavoro possono avvenire per iniziativa degli organi competenti, o previa segnalazione. L'obiettivo principale è, quindi, di verificare che vengano rispettate le leggi in materia di lavoro, di assicurazione obbligatoria, di contribuzione, di previdenza, di infortuni e malattie professionali, di legislazione sociale, di tutela della salute e sicurezza sui posti di lavoro.

Entrando più nello specifico, l'INL svolge le seguenti azioni:

  • chiarisce eventuali comportamenti e sanzioni da applicare tramite circolari, a seguito dell’accertamento di comportamenti non conformi;

  • definisce gli obiettivi da raggiungere attraverso determinate verifiche, e le modalità con cui queste dovranno attuarsi;

  • istruisce il personale ispettivo che appartiene a organi come INPS, INAIL, ASP, ARPA;

  • promuove attività di prevenzione e promozione della legalità per contrastare il lavoro nero e quello irregolare.


Gli ispettori del lavoro che entrano in un’azienda possono verificare se:

  • il datore di lavoro ha assunto i propri dipendenti con contratto regolare;

  • gli ambienti sono puliti e dotati di sistemi di sicurezza per il corretto funzionamento degli impianti elettrici;

  • vengono attuati comportamenti discriminatori nei confronti di più persone;

  • i macchinari funzionano correttamente e sono soggetti a frequente manutenzione;

  • gli operai sono forniti di abbigliamento adeguato e conforme alla legge come caschi e scarpe antinfortunistiche;

  • viene rispettato l’orario di lavoro da parte del datore, con permessi e straordinari retribuiti.

 

Naturalmente, le norme che devono essere rispettate non finiscono qua. Chi effettua le ispezioni può appartenere agli ufficiali di Polizia Giudiziaria, alle Forze dell’Ordine o ad alcune Pubbliche Amministrazioni. Chi controlla la regolarità dei contratti di lavoro, ad esempio, sono i membri della Guardia di Finanza, dei Carabinieri o della Polizia.

 

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Come avviene un'ispezione sul lavoro

Innanzitutto, prima dell'ispezione vera e propria, avviene una raccolta di tutte le informazioni aziendali necessarie; tra i documenti già in possesso dell’ispettorato del lavoro che, però, non devono essere chiesti in azienda rientrano:

  • pratiche di collocamento, comunicazioni telematiche di assunzione, cessazione, proroga e trasformazione, prospetto informativo sui disabili occupati;

  • dati previdenziali e assistenziali - denunce INAIL o attestazione di regolarità contributiva (DURC);

  • documenti societari come le visure camerali;

  • denunce INPS (Uniemens e importi versati tramite F24).

È importante sapere, inoltre, che i controlli da parte dell'ispettorato del lavoro non avvengono sempre a caso, ma vengono quasi sempre preceduti da segnalazioni da parte di enti come INPS, INAIL e Centri per l’Impiego o dai lavoratori stessi. Successivamente, avviene la verifica preliminare della documentazione già in possesso o reperibile dagli ispettori del lavoro (ad esempio denunce Uniemens, Unilav) per poi passare ai controlli veri e propri sul lavoro.

In questo caso, gli ispettori del lavoro devono qualificarsi esibendo la propria tessera di riconoscimento, e possono visitare qualunque luogo di lavoro, compresi laboratori e cantieri che siano collegati con l’attività aziendale. Essi si possono recare in borghese direttamente sul luogo di lavoro in qualsiasi fascia oraria. Il controllo ha una durata variabile a seconda delle esigenze, con un controllo di tipo cartaceo e un sopralluogo materiale. Nel primo caso, l’ispettore chiede tutta la documentazione di tipo contrattuale, previdenziale, lavorativa, contabile e assicurativa relativa a ogni singolo lavoratore alle dipendenze dell'azienda.

Si procede poi all'analisi dei luoghi in cui si svolge l’attività lavorativa per verificare che non vi siano lavoratori non regolarmente registrati e che i vari macchinari, attrezzature e protezioni siano a norma di Legge.

Verifica ed eventuali sanzioni

Dopo aver effettuato tutti i controlli, viene redatto un apposito verbale contenente gli esiti della verifica. Se sono state riscontrate irregolarità e violazioni alle norme di Legge, si va incontro a specifiche conseguenze giuridiche. In questo caso l’Ispettorato provvederà a diffidare il trasgressore entro 30 giorni dalla notifica del verbale.

Il datore di lavoro, ottemperando alla diffida ,dovrà pagare una somma pari all’importo minimo previsto dalla legge entro 15 giorni dalla scadenza della diffida, e dovrà fornire la prova dell’avvenuta regolarizzazione delle violazioni accertate, entro 45 giorni dalla notifica del verbale unico.

Nel dettaglio, l'azienda e il datore di lavoro potrebbero rispondere di tre eventuali responsabilità:

  • penale - a causa della violazione delle norme contenute nel codice penale;

  • civile - ad esempio per responsabilità contrattuale (violazione di un patto) ed extracontrattuale;

  • amministrativa - derivante da cause economiche come il mancato rispetto delle norme del Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro (ad esempio assenza di una figura addetta alla sicurezza sul lavoro).

 

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