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La scuola cerca oltre 94mila docenti, ma il 50% dei posti rischia di rimanere scoperto

VENERDÌ 29 LUGLIO 2022 | Lascia un commento
Foto La scuola cerca oltre 94mila docenti, ma il 50% dei posti rischia di rimanere scoperto
Scritto da Stefania Pili
Il nuovo anno scolastico sta per ripartire, ma mancano gli aspiranti docenti, con il rischio di coprire solo la metà dei posti disponibili.

 

La scuola cerca oltre 94mila docenti, ma il 50% dei posti rischia di rimanere scoperto. Sono ben 94.130 i posti autorizzati dal ministero dell’Economia per le assunzioni a tempo indeterminato di personale docente per la scuola dell’infanzia, primaria, secondaria di primo e secondo grado, per l’anno scolastico 2022/23. A questi si aggiungono anche i posti per 317 dirigenti scolastici e il trattenimento di 44 dirigenti scolastici, per un totale di 361 posti vacanti e disponibili. Ma dove sono finiti gli aspiranti candidati?

 

Per approfondire: “Non solo lavoratori stagionali: mancano anche medici, farmacisti e biologi

Cercasi aspiranti docenti

Gli oltre 94mila posti per nuovi docenti ci sono, ma molti posti, secondo i sindacati, non verranno assegnati per mancanza di aspiranti all'interno delle graduatorie. Si tratta di un dato che, sicuramente, metterà ancora più in difficoltà i dirigenti scolastici che sono alla ricerca dei supplenti. Si tratta di assunzioni a tempo indeterminato di docenti per tutti i gradi in vista del prossimo anno scolastico, quindi personale docente per la scuola dell’infanzia, primaria, secondaria di primo e secondo grado. Nello specifico:

  • il 50% posti è assegnato alle graduatorie dei concorsi per titoli ed esami al momento vigenti (cd. graduatorie di merito);

  • il restante 50% alle graduatorie a esaurimento, come stabilito dalla legge.

 

Inoltre, i posti a disposizione per l’assunzione docenti sono suddivisi in questo modo:

  • n. 63.781 posti per i docenti comuni;

  • n. 30.349 posti per il sostegno.

 

Tuttavia, i sindacati CISL, UIL e SNALS Scuola hanno lanciato l’allarme e hanno avvertito che la metà delle cattedre disponibili rischia di restare scoperta per mancanza di aspiranti candidati nelle graduatorie, soprattutto nelle regioni in cui sono più necessari e richiesti.

 

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Conseguenze e possibili soluzioni

Si pensa che circa 50mila posti potrebbero andare ai supplenti; ma questi rappresentano solo un'aggiunta alle migliaia di posti precari che devono essere affidati ai docenti di sostegno e alle supplenze su posti non liberi. Questo implica un cambiamento continuo di insegnanti, mettendo in seria difficoltà alunni e famiglie. E poi c'è il sistema dei concorsi, considerato troppo farraginoso, quindi troppi e scoordinati tra loro, con una conseguente e complicata distribuzione tra posti e percentuali, andando anche a bloccare posti che andranno coperti da supplenze. Un sistema che va a incentivare il precariato, non a risolverlo.

Il Governo, per poter risolvere la situazione, ha autorizzato la cosiddetta call veloce, ovvero l'assunzione a tempo determinato dei docenti inseriti nelle prime fasce delle nuove Gps, le graduatorie provinciali dei supplenti. L'obiettivo è di assumerli in ruolo l'anno successivo tramite un esame da sostenere a fine supplenza. Ma anche in questo caso, i sindacati ritengono che non possa essere la soluzione adeguata: la Cisl propone, infatti, di aggiungere al sistema dei concorsi anche un canale che possa potenziare l'esperienza di lavoro dei precari, gestendola in modo più razionale e proficuo.

 

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