Critiche e complimenti sul luogo di lavoro: come gestirli in modo adeguato? Certo, le prime risultano probabilmente più complicate da reggere sia professionalmente che, talvolta, personalmente. Per quanto riguarda i complimenti, invece, per quanto possano essere indubbiamente più soddisfacenti sotto ogni punto di vista, devono anch'essi essere gestiti in maniera ottimale e professionale.
Meglio quindi esprimere le proprie idee o tacere? In ogni caso, è fondamentale comprendere come sia i complimenti che le critiche sul lavoro hanno una grande importanza sui lavoratori. Il fattore più rilevante ,è comunque, saper gestire entrambi, favorendo la crescita personale in un ambiente di lavoro produttivo e sereno.
Pertanto, come gestire complimenti e critiche in ambito lavorativo?
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Sia il complimento che la critica hanno ampi poteri sulle persone, seppur di diverso tipo. Essere lodati per le proprie prestazioni o per il modo di comportarsi correttamente può senz'altro migliorare la giornata e l'autostima, favorire la produttività e rafforzare la fiducia e la lealtà nei confronti dell'azienda. Purtroppo, molto spesso questo incoraggiamento tende a mancare sui posti di lavoro, facendo sentire i dipendenti o i collaboratori privi di un ruolo specifico o di capacità idonee al proprio impiego.
È bene precisare, comunque, che i complimenti possono esser rivolti a colleghi o datori di lavoro, e non solo ricevuti dagli altri. Per questo è ancora più importante capire come comportarsi senza andare oltre. Ad esempio:
non esagerare nel fare dei complimenti sia al proprio capo che ai propri colleghi, in quanto può essere vista come una forma di ingraziamento e servilismo acuto;
alcuni complimenti potrebbero essere fraintesi, alcune persone potrebbero sentirsi a disagio, e in altre si potrebbero generare aspettative troppo alte da rispettare, ad esempio, dal punto di vista della carriera e dello stipendio;
Altri potrebbero generare invidia da parte dei colleghi, ma anche imbarazzo o ansia in chi li riceve perché magari non sa come rispondere.
Per questi motivi i veri complimenti, quelli veri e positivi, devono essere fatti e ricevuti con criterio. Ecco alcuni consigli utili:
essere autentici: si percepisce immediatamente quando ciò che viene detto ha una natura veritiera e non è fatto solo per pura cortesia, forma o dovere, per avere qualcosa in cambio o per consolare qualcuno. Il rischio è di compiere un effetto opposto a quello desiderato e mettere la persona non solo in una condizione di sospetto, ma anche di minor fiducia nei vostri confronti;
essere specifici e focalizzati: occorre essere dettagliati nell'esprimere un complimento. Non essere generici e dire solo 'bravo, bel lavoro' ma evidenziare in cosa la persona ha eccelso, cosa di concreto ha prodotto e via dicendo. È necessario specificare come la persona ha ottenuto quel determinato risultato e come sia stato eseguito con impegno e professionalità;
generare positività: il complimento deve contenere una forma di riconoscimento nei confronti del destinatario. Questo lo renderà più forte e sicuro ma anche parte di un solido gruppo dove sentirsi riconosciuto per il proprio valore.
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Diverso è il discorso relativo alla critica: come fare per renderla costruttivo? Come agire per non addossare sugli altri delle mancanze e farla apparire come una lezione per migliorare e andare avanti più consapevoli di prima?
Innanzitutto, è bene precisare che la critica che risulta 'distruttiva', va a minare la propria autostima, specialmente dopo aver lavorato duramente e per tanto tempo su una mansione specifica. Per questo la critica deve essere sempre posta in modo da non urtare la sensibilità altrui.
Bisogna accettare le critiche solo se dette e comunicate in modo costruttivo ed educato, non certo per mettere in ridicolo il dipendente o il collega di fronte ad altre persone, demotivandolo e mettendolo in una posizione di forte imbarazzo.
Vediamo ora alcuni consigli per gestire le critiche da parte di chi le riceve:
non reagire d'istinto: in questo modo si rischia di rispondere in maniera inappropriata. Bisogna prima di tutto ascoltare con attenzione ciò che hanno da dirvi e soffermarsi a riflettere prima di reagire. Chiedetevi quali sono le ragioni della critica, ringraziate per il feedback ricevuto e meditate su come rimediare;
non prenderla sul personale: sbagliare è umano, tutti commettono errori, ogni giorno. Spesso dopo una critica proveniente da un proprio responsabile, ci si sente frustrati, demotivati, può capitare sì, purché non si trasformi in un comportamento che sfocia nel risentimento personale. Dovete avere l'intelligenza di saper accogliere le critiche per migliorare sia a livello personale che professionale, dimostrando maturità e serietà;
non cercare giustificazioni: a meno che non si abbiano validi motivi per farlo. In questi casi bisogna essere assolutamente sicuri della correttezza del lavoro svolto e che non si tratti di mobbing o dell'insana voglia di distruggere di qualcuno. Nel caso opposto, qualora si cercassero motivazioni poco pertinenti all'errore commesso, la persona si potrebbe indispettire, di conseguenza, meglio accettare la critica senza mostrare aggressività, mantenendo la calma e chiedendo scusa;
richiedere un incontro: dopo aver riflettuto attentamente su quanto vi è stato detto, potete cercare di correggere i vostri errori anche tramite un incontro chiarificatore con la persona che vi ha mosso la critica. Questo chiarirà l'episodio avvenuto, dimostrando impegno, serietà e professionalità nel vostro lavoro.
In ogni contesto aziendale è fondamentale portare avanti un tipo di cultura incentrata sull'importanza di tutto il team. Per questo i riscontri, sia positivi che negativi (purché costruttivi), devono influenzare positivamente sull'impegno, la produttività e la performance di ogni singola risorsa, mantenendola fortemente motivata e incentivata alla crescita professionale.
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