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Bonus Benzina 2024: come funziona, a chi spetta e come richiederlo

VENERDÌ 22 MARZO 2024 | Lascia un commento
Foto Bonus Benzina 2024: come funziona, a chi spetta e come richiederlo
Scritto da Stefania Pili
Il costo della benzina continua a rappresentare una preoccupazione per molti lavoratori, soprattutto con i recenti aumenti che hanno portato il prezzo al di sopra dei 2 euro al litro. Ma c'è una luce in fondo al tunnel per i dipendenti, grazie al rinnovo del Bonus Benzina anche per il 2024.

 

Bonus Benzina 2024: come funziona, a chi spetta e come richiederlo. Il Decreto Aiuti ha fissato a 200 euro il valore massimo del buono che potrà essere erogato una tantum ai dipendenti del comparto privato. Andiamo a scoprire tutti i dettagli.

 

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Cos'è il Bonus Benzina?

Il Bonus Benzina è un sostegno economico previsto dal Decreto Aiuti, che consente ai datori di lavoro di erogare un contributo di 200 euro ai propri dipendenti sotto forma di fringe benefit. Questo voucher può essere utilizzato per l'acquisto di benzina o gasolio, offrendo un sollievo finanziario ai lavoratori che affrontano i crescenti costi del carburante.

Chi può richiederlo?

Il bonus è destinato ai dipendenti del settore privato con un reddito annuo lordo inferiore ai 35mila euro, che sono particolarmente penalizzati dagli aumenti dei prezzi della benzina. Questo include non solo dipendenti tradizionali, ma anche lavoratori da remoto, apprendisti e soci di cooperative di produzione e lavoro. Tuttavia, è importante notare che i dipendenti delle amministrazioni pubbliche non sono idonei per questo beneficio.

 

Come ottenere il Bonus Benzina

Spetta al datore di lavoro decidere se erogare il bonus ai dipendenti. Se decide di farlo, il voucher dovrebbe essere incluso direttamente nella busta paga del mese successivo. È importante per i dipendenti comunicare con il proprio datore di lavoro per assicurarsi di ottenere il bonus se ne hanno diritto.

Il Bonus Benzina rientra nell'agevolazione fiscale dei fringe benefit, il che significa che beneficia di una bassa o pressoché nulla tassazione. Tuttavia, è essenziale notare che non riduce gli oneri contributivi previdenziali.

Inoltre, è importante sapere che il bonus è cumulabile con altri contributi esentasse erogabili entro la scadenza dell'agevolazione, che è il 31 dicembre 2024.

 

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Fonte: La Stampa



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