Al giorno d’oggi, sempre più persone non sono soddisfatte del proprio lavoro. Non si tratta solo della specifica occupazione, ma di un concetto che verte maggiormente sulla dinamica in cui viene svolta. Negli ultimi anni, abbiamo assistito a una trasformazione incredibile da parte di Internet nei confronti nel lavoro, per così dire, “tradizionale”; oggi è infatti impensabile rinunciare a un computer o una connessione veloce per poter svolgere un qualsiasi lavoro aziendale. È per questo motivo, che il fenomeno del nomadismo digitale si sta divulgando velocemente in tutto il mondo, Italia compresa.
Wikipedia definisce chi svolge questa nuova professione come: “individui che sfruttano le tecnologie digitali per svolgere il loro lavoro e che conducono il loro stile di vita in modo nomade. Generalmente lavorano in remoto da casa, da bar, caffetterie, biblioteche pubbliche, svolgendo compiti e portando a termine obiettivi che tradizionalmente si svolgevano in un unico posto di lavoro fisso.
Si tratta infatti di una scelta di vita da parte del nomade digitale, un desiderio da poter realizzare in totale autonomia, senza che ci siano datori di lavoro, un ufficio e orari fissi. Chi si sposta da un Paese all’altro è, infatti, desideroso di viaggiare, esplorare, realizzarsi personalmente, senza tralasciare le proprie responsabilità. Sì perché il nomade digitale non deve essere confuso con un classico viaggiatore con lo zaino in spalla in giro per il mondo: chi decide di spostarsi lo fa consapevole di dover lavorare seriamente, non è una vacanza, ma un modo di vivere e lavorare diverso dagli standard ai quali siamo abituati.
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Di cosa si occupano generalmente i nomadi digitali? Nella maggior parte dei casi sono liberi professionisti o freelance, lavorano per clienti e vengono pagati per delle prestazioni specifiche lavorando in remoto, ovvero, da qualunque parte del mondo. I millenials, soprattutto, sono i più attratti da queste nuove professioni nascenti, perlopiù inerenti al digitale: sono intraprendenti, desiderosi di lavorare per startup, incrementando lo smart working e la produttività, senza rinunciare alla propria libertà. Tutto ciò è stato confermato da un’indagine condotta da ForceManager, azienda specializzata nel CRM Mobile, che aiuta a incrementare le reti commerciali delle imprese attraverso l’intelligenza artificiale: i giovani in un’età compresa tra i 22 e i 37 anni sono effettivamente più predisposti a questi tipi di professione.
Innanzitutto, si deve essere predisposti a questo particolare stile di vita, bisogna realmente capire cosa vi piace fare, cosa si è portati a fare, quali sono le competenze migliori, cosa potete migliorare di voi stessi. Al giorno d’oggi, le professioni più in linea con il nomadismo digitale sono la creazione di siti internet e landing page, creazione di contenuti web, dai social media alle newsletter, agli e-commerce, alla strategia di digital advertising sui social e sui principali motori di ricerca.
Ma non sono assolutamente escluse altre professioni, come il commercialista, il consulente online (di qualsiasi settore, soprattutto turistico), gli insegnanti di yoga, pilates e tanti altri.
Tutte queste professioni sono sempre in constante evoluzione, specialmente per la creazione di prodotti e servizi innovativi. Un consiglio? Provate prima a comprendere se l’ufficio vi crea sicurezza, se vi piace l’idea della stabilità e se, soprattutto, vi fa sentire bene. Se così non fosse, provate a creare la vostra attività da libero professionista, a capire se possa funzionare in termini di guadagno e tranquillità emotiva. In parole povere, focalizzatevi su ciò che vi piace fare e su come lo vorreste fare.
Ma cosa spinge quindi, i nomadi digitali a lasciare la propria stabilità e a cambiare vita?
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Vi starete chiedendo, a questo punto, quali siano le località favorite dai nomadi digitali. Secondo una ricerca condotta da Ninja Marketing, sono cinque le città già quotate: Chiang Mai (Tailandia), Medellin (Colombia) e Budapest (Ungheria), scelte prevalentemente per il costo della vita molto basso, presenza di Wi-Fi ultraveloce e tantissimi coworking, nonché per il tanto divertimento (soprattutto Medellin e Budapest). In classifica troviamo anche Berlino (Germania), scelta per la grande carica di energia che sprigiona, una città in costante fermento e con tantissimi locali dove lavorare liberamente, e Lisbona (Portogallo), apprezzata per il suo clima mite, i paesaggi spettacolari vista oceano e la calorosità che contraddistingue i suoi abitanti nei confronti degli stranieri.
Grazie a Internet è veramente tutto possibile, ma servono comunque costanza, coraggio e tanta intraprendenza per iniziare da zero un’attività lontano da casa e dalle proprie certezze.
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