Anche in vacanza i pensieri lavorativi vi tormentano? Ma come si fa ad andare in ferie e non pensare al lavoro? Spesso, infatti, alcune preoccupazioni vengono messe in valigia senza riuscire a disfarsene concretamente.
L'obiettivo è, quindi, quello di mettere a tacere questi pensieri negativi e riuscire a staccare la mente dalle questioni professionali durante le ferie e ovunque voi siate. Paradossalmente, anche prima di partire, le preoccupazioni aumentano, generando ansia e stress. Le motivazioni possono essere svariate e soggettive: c'è chi ha accumulato talmente troppo stress durante l'anno che non riusce a staccare completamente la spina, c'è chi pensa già alle difficoltà di settembre o chi non sa quale futuro avrà il suo contratto.
Come si fa, quindi, a bloccare questi pensieri lavorativi fastidiosi e incessanti?
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Il riposo per mente e corpo è sempre necessario, anzi, d'obbligo per tutti, nessuno escluso. Quindi, se state già pensando a come organizzarvi il lavoro post-ferie o come riuscire a controllare la posta elettronica sotto l'ombrellone, allora state già sbagliando in partenza.
La sfida è proprio questa, staccare la mente e smettere di pensare all'ufficio e al computer. Non si tratta di qualcosa di immediato, ma si può imparare pian piano con alcuni facili accorgimenti.
Secondo alcuni psicologi ed esperti di formazione, le cause di stress legate al controllo sono tra le più comuni anche nell'ambito professionale. A molti capita spesso di percepire ansia più in vacanza che in ufficio perché non si riesce a mettere totalmente da parte il lavoro e i pensieri quotidiani. Tra le preoccupazioni più diffuse la paura della precarietà e il timore di perdere il lavoro o una grande opportunità professionale persa a causa di qualcun altro. Al contrario, la vacanza deve rappresentare un periodo di riposo fisico e psichico per poter riprendere, al rientro, le proprie attività con energie maggiori.
Tra i sintomi più comuni di questo disagio vi è la sensazione di essere costretti a lavorare troppo a causa di pressioni interne, il continuo pensiero di dover lavorare al di là delle aspettative e delle richieste. Un senso di iperattività che prende forma nella mente, derivata dai doveri professionali e dalla volontà di dover avere sempre il controllo della situazione. Chi non riesce a staccare nemmeno in vacanza, lavora a ritmi serrati con il pensiero di cosa fare già subito dopo la pausa: una predisposizione mentale che si consolida nel corso degli anni. Per questo pensare al lavoro ha come un effetto calmante che riduce la perdita di controllo, del tipo “faccio così non penso”.
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Ecco alcuni efficaci rimedi per cercare di limitare al massimo i pensieri ricorrenti del lavoro durante le ferie.
Bisogna cercare di proiettarsi in maniera positiva alla vacanza già prima di andare in ferie, specialmente negli ultimi giorni di lavoro. Questo aiuta a superare l'ansia dell'organizzazione generale, evitando inutili momenti di tensione. Inoltre, è necessario abbandonare i pensieri in ufficio per poter godere realmente dei veri giorni di vacanza, riflettendo sull'importanza della cura di sé stessi e della possibilità di potersi realmente ammalare se non si pone un freno (vedi, ad esempio, la sindrome di Burnout).
Un classico che però, a causa della continua condivisione di foto, video e quant'altro, diviene sempre più complicato. Prima il telefono veniva utilizzato solo per chiamate e messaggi, oggi è diventato un passatempo irrinunciabile. Fondamentale, però, staccare anche da quella realtà che potrebbe ricondurvi all'ambiente lavorativo. Pensate che ben il 63% dei lavoratori della Generazione X dichiara di lavorare da remoto di sera, di notte o nel weekend e che il controllo ossessivo dello smartphone ha legami diretti con gli ormoni che rilasciano dopamina (felicità). Una sorta di calmante per la paura di perderci qualcosa. L'ideale è concedersi giusto qualche accesso di svago durante la giornata.
Sembra assurdo consigliare una cosa del genere ma a tutto c'è un perché. In questo caso, gli psicologi hanno riscontrato che privare totalmente il lavoro a un lavoratore incallito potrebbe avere delle ripercussioni traumatiche, come abbandonare le vacanze e tornare in ufficio. Meglio quindi scendere a compromessi, ovvero, lavorare almeno per mezz'ora nei primi giorni, lasciando da parte il senso di colpa e per godersi meglio il resto della giornata. Una strategia utile soprattutto per i liberi professionisti o se il vostro lavoro prevede reperibilità moderata anche durante le ferie. Un'idea potrebbe essere quella di controllare le mail all'ora di pranzo o cena rispondendo alle più urgenti.
Il cervello deve cercare di abituarsi al relax totale, alla distensione e alla libertà di poter finalmente “oziare”. Per molte persone, tuttavia, è davvero complicato trascorrere il tempo in questo modo. Per ovviare a questo problema, fate attività fisica per attenuare le tensioni psicologiche, riordinate la casa, fate qualche lavoro domestico, leggete un buon libro, insomma, qualcosa che vi possa distrarre. Mantenete vivi i vostri interessi anche con nuovi stimoli: un nuovo sport, nuove amicizie, nuovi hobby e così via.
Per poter godere appieno di momenti di relax, tranquillità e riposo vero e proprio, occorre condividere le vacanze con persone selezionate. Amici, familiari, con i propri compagni, l'importante è trascorrere le ferie senza malumori, conflitti o noia, ma all'insegna della complicità e del divertimento. La scelta delle persone con le quali decidete di trascorrere la vacanza, infatti, incide notevolmente su come le vivrete. Circondarsi di persone positive è un ulteriore e importante passo per lasciarsi l'ufficio alle spalle e accantonare i brutti pensieri riguardo al lavoro.
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