L'assalto dei Late Bloomers: non è mai troppo tardi per cambiare lavoro e carriera. Nel mondo del lavoro è sempre più comune riqualificarsi e rimettersi in gioco, anche se sei un cosiddetto late bloomer. Il successo, infatti, non ha età, e la carriera di ciascuno può essere lunga e ricca di cambiamenti e successsi.
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Il termine “late bloomer” significa letteralmente “fioritura tardiva”, con riferimento ai fiori che non sbocciano in primavera e, in questo caso specifico, alle persone che non trovano subito la propria strada professionale e il giusto sbocco lavorativo, ma che sono desiderosi di reinventarsi e aggiornarsi per esplorare nuovi orizzonti lavorativi.
Un fenomeno che si sta affermando negli ultimi anni, ma che non deve essere assolutamente fonte di imbarazzo o pessimismo: significa che si ha solo bisogno di cambiare e di voltare pagina. Pensa solamente ad alcuni incredibili casi di successo “tardivo”: J.K. Rowling, autrice della celebre saga di Harry Potter, riuscì a ottenere il contratto per il suo primo libro solo nel 1997, quando era una trentenne disoccupata sull'orlo della bancarotta. Il primo libro in questione non era altro che “Harry Potter e la Pietra filosofale”. Oggi è tra le donne più ricche in Gran Bretagna. E poi in lista troviamo anche l'attrice Viola Davis, che ha raggiunto la fama mondiale a 46 anni con addirittura una nomination all'Oscar per la sua interpretazione nel film “The Help”; inoltre, è stata la prima attrice afro-americana a vincere un Emmy come miglior attrice protagonista in una serie drammatica recitando nella serie “Le regole del delitto perfetto”.
La carriera lavorativa è fatta di traguardi, di pause, di difficoltà, ma una cosa è certa: può essere lunga e soddisfacente. In base ai dati del Fondo Monetario Internazionale, dal 2008 l’età degli occupati in Italia è cresciuta in media di 4-6 mesi l’anno e il numero dei lavoratori attivi fra i 52 e i 64 anni è raddoppiato da 2 a 4 milioni. Nel 2020 si stima che in Italia un quinto degli occupati avrà più di 55 anni. Con l'aumento dell'aspettativa di vita media anche l'età di pensionamento è aumentata. Pertanto, le persone lavorano più a lungo: questo significa che i cambiamenti di carriera, anche quando non si è più giovanissimi, sono sempre più frequenti e comuni.
Il desiderio di una carriera migliore e più gratificante è sempre più diffuso. Molti danno le dimissioni seguendo il fenomeno della Great Resignation, al fine di non subire più trattamenti ingiusti senza prospettive di futuro; altri preferiscono continuare a lavorare, ma senza faticare, facendo il minimo indispensabile: il cosiddetto trend del Quite Quitting.
Secondo il Wall Street Journal, negli Stati Uniti sempre più persone stanno volontariamente lasciando il proprio posto di lavoro per intraprendere carriere migliori, accontentandosi magari di uno stipendio più basso, ma facendo qualcosa che amano maggiormente.
Certo, non è sempre facile, per questo è necessario studiare, informarsi e imparare cose nuove per superare le incertezze con la giusta determinazione. Anche perché, non è detto che attivare il cambiamento sia più facile quando si è più giovani. Con la giusta maturità, si conoscono meglio i propri limiti e i propri punti di forza, comprendendo maggiormente cosa realmente si vuole fare della propria vita.
Ricorda sempre: il successo non ha età. E tieni sempre presente questi consigli:
non paragonare la tua vita a quella degli altri: siamo tutti diversi e le tempistiche non sono mai uguali per tutti, ognuno fiorisce secondo le sue esigenze e le sue aspirazioni;
prenditi sempre il tempo che ti serve: devi pensare sempre a cosa ti fa stare bene, a come inseguire i tuoi sogni senza doverti adattare agli standard;
chiedi consigli e instaura relazioni con chi ti potrebbe aiutare ad avere una visione più completa sulla tua personalità e su ciò che potresti fare per migliorarti.
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