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La vulnerabilità come valore da coltivare, non solo nella vita ma anche sul lavoro

VENERDÌ 26 MARZO 2021 | Lascia un commento
Foto La vulnerabilità come valore da coltivare, non solo nella vita ma anche sul lavoro
Scritto da Stefania Pili

La vulnerabilità come soft skill da coltivare sia nella vita che nel proprio lavoro. In molti vedono questa predisposizione personale come un ostacolo al raggiungimento dei propri obiettivi, una sorta di tallone d'Achille della propria emotività. Eppure, in un mondo che ci obbliga a essere sempre e costantemente forti e sicuri delle nostre capacità, la vulnerabilità può essere un'arma vincente per cercare soluzioni innovative di sopravvivenza.

In effetti, tutti noi (o quasi) associamo la vulnerabilità a una mancata sicurezza, a una spiccata emotività e fragilità, ma se ci riflettiamo, spesso, il vero coraggio è la possibilità di vedersi e sentirsi come siamo davvero, senza dover indossare una maschera. Inutile dimostrare sempre imbattibilità e forza: l'essere emotivi, incerti e impauriti, talvolta, può realmente nascondere la vera forza dentro di noi. Permettersi di essere vulnerabili è il vero atto di coraggio.

 

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Permettiamoci di essere vulnerabili

Possiamo avere tutto sotto controllo? Assolutamente no, questo non è possibile. Non possiamo dimostrare di essere sempre all'altezza. Dobbiamo essere capaci di resistere al disagio, alla paura e all'imbarazzo senza piegarci, accettando incertezze, dubbi e paure per permettere a noi stessi di dimostrare forza e coraggio anche nelle difficoltà sul lavoro, con i colleghi, con i clienti e via dicendo.

Nessuno è perfetto e l'uomo, per definizione, è un essere vulnerabile. Purtroppo, però, nell'ambiente lavorativo e soprattutto all'interno di un team, una persona vulnerabile viene considerata un anello debole che può essere quasi d'intralcio alla crescita aziendale. Eppure, bisogna iniziare a considerare la vulnerabilità come un fattore positivo che consente di riflettere maggiormente sulle proprie scelte e sulle proprie idee.

Colpa forse della società, che spinge tutti noi ad apparire perfetti e risoluti agli occhi degli altri, mascherando paure, dolori, ansie e paura di fallire. L'equilibrio sta invece nel saper ammettere che non si può fare o saper fare tutto. Stesso discorso vale nelle occasioni in cui si commettono degli errori: ammetterli e mostrare rabbia, frustrazione o tristezza è del tutto ammirevole e su questo non c'è nulla di sbagliato, anzi.

 

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Consigli per gestire la propria vulnerabilità

Grazie agli studi e ai lavori di Brenè Brown, docente e ricercatrice presso l'Università di Houston, si è permesso di riabilitare la vulnerabilità come se fosse la culla della creatività, dell'appartenenza, della fiducia e della gioia. Decenni di ricerca, infatti, hanno permesso di dimostrare che la vulnerabilità non è sinonimo di debolezza ma precorritrice di coraggio, empatia e creatività, e che il modo di combattere il disagio non significa fare i forti per scavalcarlo. Insomma, si è 'perfetti' quando ci si permette di essere vulnerabili.

L'ideale è quindi accogliere la vulnerabilità nella propria vita e sfruttarla appieno sia nella propria vita professionale che nella vita privata. Non esistono suggerimenti che si modellano in maniera univoca su tutti, i processi interiori non sono mai uguali o facili da gestire. Vediamo ora alcuni consigli per gestire la vulnerabilità, che possono comunque tornare utili a tanti:

 

Essere consapevoli della propria vulnerabilità

Avere il coraggio di lasciarsi andare, di tirare fuori le proprie fragilità. Un processo che per alcuni può sicuramente risultare lento e doloroso ma, molto spesso, necessario per affrontare le difficoltà e diventare più forti.

 

Affrontare le proprie paure per andare avanti

Il primo step è riconoscere di cosa si ha veramente timore per poi combattere e riuscire ad applicare un cambiamento. Questo aiuterà ad andare oltre, a proseguire sulla propria strada abbandonando la propria comfort zone, spesso limitante per la propria carriera.

 

Ricordarsi di non nascondere paura e insicurezza

Tutte le nostre insicurezze non si possono seppellire una volta per tutte. Piuttosto, bisogna cercare di riconoscerle, ascoltarle e condividerle con gli altri: questo consente di aprirci e mostrarci per quello che siamo, ovvero, autentici.

 

Abbandonare l'idea della perfezione

Piuttosto, togliersi la corazza che usiamo per proteggerci dal mondo esterno o dalle nostre insicurezze. Occorre quindi crescere interiormente ed evitare di mettere in un angolo il dolore, pensando che esso non si possa più presentare.

 

La vita non è semplice, a volte può essere davvero complicato proteggere la nostra integrità e uscirne sempre vincitori. Tuttavia, bisogna essere capaci di abbracciare la propria vulnerabilità per far sì che diventi la nostra forza e il nostro valore, cercando soluzioni innovative di sopravvivenza, soprattutto in un contesto aziendale.

I datori di lavoro e i leader in generale devono cominciare un percorso di svolta, iniziando ad ascoltare e a comprendere realmente i propri collaboratori, osservandoli e vedendoli per come sono davvero: umani e vulnerabili. Questo consentirà la creazione di un rapporto di fiducia reciproco in grado di evolvere e poter fare un passo in avanti verso il successo dell'azienda.

 

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