In particolare, risponderemo ai seguenti interrogativi:
Il termine "mobbing" deriva dal verbo inglese "to mob", che significa "assalire, assediare in massa". Il termine è stato poi adottato anche in altre lingue per indicare un fenomeno psicologico che si verifica in contesti lavorativi, caratterizzato da comportamenti aggressivi e intimidatori da parte di un gruppo di persone nei confronti di un individuo. Il termine è stato introdotto in Italia negli anni '90 ed è stato utilizzato per la prima volta da Heinz Leymann, psicologo tedesco che ha condotto diversi studi sul fenomeno. Il mobbing in realtà può verificarsi in qualsiasi contesto sociale, come la scuola, la famiglia, tra amici o nei gruppi di appartenenza, tuttavia, il termine viene utilizzato principalmente nell'ambito lavorativo.
In generale, il mobbing si manifesta quando la comunicazione tra i colleghi o tra il dipendente e il datore di lavoro diventa tesa e conflittuale, con un comportamento che va dalla discriminazione all'isolamento, all'umiliazione e alla persecuzione psicologica.
l mobbing nasce da un comportamento aggressivo, ostile e ripetitivo da parte di uno o più individui nei confronti di un'altra persona all'interno di un ambiente lavorativo. Bisogna però considerare il fatto che la convivenza in un ambiente di lavoro non è mai semplice e alcuni diverbi tra colleghi possono considerarsi fisiologici. Come fare, dunque, a capire quando si tratta di semplici incomprensioni ed incompatibilità caratteriali e quando invece i soprusi subiti rientrano nel mobbing?
Alcuni chiari indicatori di mobbing possono includere:
Naturalmente l’elenco riportato non è esaustivo ed ogni situazione è diversa. Tuttavia, se questi comportamenti si verificano ripetutamente, possono indicare la presenza di mobbing.
Le cause del mobbing possono essere molteplici, ma tra le più frequenti troviamo la rivalità tra colleghi, la gelosia, la retribuzione troppo alta o troppo bassa e la mancanza di rispetto per la posizione lavorativa dell'altro. Altre cause possono essere l'invidia per il successo dell'altro, la mancanza di rispetto per la disabilità o l'età e l'ambiente lavorativo poco sano, dove il lavoro è visto come una competizione tra i colleghi, piuttosto che come un'attività collaborativa.
In Italia, la legge che tutela il lavoratore dal mobbing sul posto di lavoro è la legge n. 300 del 20 maggio 1970, nota come Statuto dei Lavoratori. In particolare, l'articolo 4 del testo normativo afferma che il datore di lavoro deve garantire la tutela della dignità del lavoratore e dei suoi diritti, sia nella scelta degli strumenti di gestione del lavoro che nella definizione delle mansioni e delle modalità di esercizio delle stesse.
Inoltre, in Italia esiste la legge n. 68 del 12 marzo 1999, che tutela i lavoratori disabili dal mobbing e dalle discriminazioni in generale.
Ulteriori strumenti di tutela sono rappresentati dalla giurisprudenza, che ha riconosciuto il mobbing come atto illecito ai sensi dell'articolo 2043 del codice civile, e dalle Convenzioni internazionali ratificate dall'Italia, fra cui la Convenzione OIL 155/81 sulla sicurezza e la salute dei lavoratori e l'accordo quadro europeo sullo stress lavorativo del 2004.
L'Unione Europea ha emesso diverse direttive per combattere il mobbing sul luogo di lavoro e garantire ai lavoratori un ambiente di lavoro sicuro e sano. Tra le principali normative a livello europeo, vi sono:
Inoltre, molti Stati membri dell'Unione Europea hanno adottato leggi specifiche per prevenire e combattere il mobbing, come il Code du travail in Francia, il Decreto legislativo 81/2008 in Italia e la Ley Orgánica de Protección de Datos in Spagna.
Per prevenire il mobbing in ambiente lavorativo, è importante che le aziende promuovano una cultura aziendale basata sulla rispetto e sulla collaborazione tra colleghi. In particolare, le imprese possono mettere in atto le seguenti strategie:
Nel caso in cui ci accorgessimo di comportamenti non tollerabili nei nostri confronti o di un nostro collega, è importante seguire le seguenti indicazioni:
In conclusione, il mobbing rappresenta una pratica di violenza ingiustificata sul posto di lavoro che può causare gravi danni psicologici e fisici alla persona colpita. È fondamentale che datore di lavoro e dipendenti operino in maniera sinergica e congiunta per cercare di individuare precocemente le situazioni di mobbing. È inoltre importante non isolarsi e cercare di trovare supporto dai colleghi di lavoro, dagli amici e dalla famiglia. Infine, ricorda che anche se la situazione sembra insormontabile, ci sono professionisti in grado di offrire sostegno e orientamento attraverso percorsi di counseling, psicoterapia e assistenza legale. Il mobbing si può sconfiggere facendo valere i propri diritti e coltivando la propria autostima e le proprie risorse personali.
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