Naspi 2025: le nuove regole per chi si dimette volontariamente e vuole l’indennità. Questa misura, introdotta con un emendamento alla Manovra 2025, mira a regolamentare il sistema di accesso alla Naspi, riducendo comportamenti opportunistici e garantendo maggiore equità tra lavoratori e aziende. Scopriamo insieme cosa cambia, come funziona la Naspi e cosa fare per non perdere l’accesso a questa importante tutela.
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La Naspi, o Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego, è un sussidio di disoccupazione introdotto dal 1° maggio 2015 per i lavoratori subordinati che si trovano in disoccupazione involontaria. Questa indennità sostituisce le precedenti forme di tutela (ASpI e MiniASpI) ed è gestita direttamente dall’INPS.
Lavoratori dipendenti che hanno perso involontariamente il lavoro.
Apprendisti, soci lavoratori di cooperative con rapporto subordinato e personale artistico subordinato.
Esclusi i dipendenti a tempo indeterminato delle pubbliche amministrazioni e gli operai agricoli.
La novità riguarda i lavoratori che si sono dimessi volontariamente da un impiego a tempo indeterminato nei 12 mesi precedenti. A partire dal 1° gennaio 2025, questi lavoratori avranno diritto alla Naspi in caso di licenziamento da un nuovo lavoro solo se soddisfano una nuova condizione fondamentale:
Aver accumulato almeno 13 settimane di contribuzione nella nuova mansione per la quale si richiede l’indennità.
L’obiettivo della nuova misura è duplice:
Limitare la tendenza alle dimissioni strategiche: alcuni lavoratori tendevano a dimettersi e a ottenere nuovi impieghi di breve durata, terminando con un licenziamento volontario per accedere alla Naspi.
Ridurre i costi per le aziende: le imprese, in caso di licenziamento, sono obbligate a pagare un ticket di licenziamento. La nuova regola mira a rendere più sostenibile il sistema.
Questa modifica punta a garantire che la Naspi venga utilizzata come una tutela per disoccupazioni reali e non pianificate, riducendo possibili abusi del sistema.
La Naspi viene corrisposta per un periodo pari alla metà delle settimane contributive maturate negli ultimi quattro anni.
L’indennità varia a seconda della retribuzione media mensile degli ultimi quattro anni:
Se la retribuzione è inferiore all’importo di riferimento annuo stabilito dall’INPS, l’indennità è pari al 75% della retribuzione media imponibile.
Se la retribuzione è superiore, si applica il 75% più il 25% della differenza tra la retribuzione media e l’importo massimo previsto.
Riduzione progressiva: A partire dal 91° giorno, l’importo della Naspi si riduce del 3% al mese.
La nuova regola interessa principalmente:
Chi sta valutando le dimissioni volontarie da un impiego stabile per intraprendere una nuova opportunità lavorativa.
Lavoratori con contratti di breve durata: La nuova condizione rende più difficile utilizzare un secondo lavoro per accedere alla Naspi.
Per questo motivo, è fondamentale pianificare attentamente ogni transizione lavorativa e tenere in considerazione la nuova soglia delle 13 settimane contributive.
Ecco alcuni consigli pratici per chi sta considerando un cambio di lavoro:
Valuta le tue dimissioni: se stai pensando di dimetterti, verifica quali sono le tue reali possibilità di accedere alla Naspi in caso di perdita del successivo impiego.
Accumulare le 13 settimane di contribuzione: se trovi un nuovo lavoro, assicurati di rispettare il requisito contributivo minimo.
Consulta un esperto: rivolgiti a un consulente del lavoro o all’INPS per chiarire i tuoi dubbi e valutare l’impatto della tua scelta lavorativa.
Parallelamente alla modifica della Naspi, la Manovra prevede aggiornamenti per altre misure di sostegno:
La soglia di reddito ISEE per richiedere l’Adi sale a 10.140 euro.
Il valore del reddito familiare massimo passa da 6.000 a 6.500 euro, con importi più alti per nuclei con anziani o disabili.
La soglia ISEE passa da 6.000 a 10.140 euro, e il beneficio economico aumenta da 350 a 500 euro mensili.
Misura rivolta a persone tra i 18 e 59 anni, previa iscrizione al Sistema Informativo per l’Inclusione Sociale e Lavorativa (SIISL).
Dal 1° gennaio 2025, la Naspi cambierà le regole del gioco per chi si dimette volontariamente e trova successivamente un nuovo impiego. La condizione delle 13 settimane di contribuzione rappresenta un vincolo importante che i lavoratori devono considerare per non perdere il diritto all’indennità.
Pianificare le proprie scelte lavorative diventa più importante che mai: informati, valuta le tue opzioni e agisci con consapevolezza.
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Fonte: Sky Tg24