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Riscatto agevolato della laurea: come funziona, quanto costa e a chi conviene

MARTEDÌ 24 NOVEMBRE 2020 | Lascia un commento
Foto Riscatto agevolato della laurea: come funziona, quanto costa e a chi conviene
Scritto da Stefania Pili

Riscatto agevolato della laurea: sì o no? Riscattare gli anni del proprio corso di studi ai fini pensionistici è sempre stato un grande dilemma per molti ex studenti, specialmente per i costi non propriamente accessibili. Tuttavia, dal 2019, grazie appunto al sistema agevolato, esiste la possibilità di versare cifre molto più basse anche se, è bene precisare, non sempre conviene.

Lo scorso anno, le domande da parte dei lavoratori iscritti alla gestione separata sono state 37mila, cifra tre volte superiore rispetto a quelle del 2018; sono anche raddoppiate quelle da parte degli iscritti alle altre gestioni pubbliche dell'Inps con un totale di circa 7mila domande.

Riscattare gli anni di laurea significa versare una somma specifica per poter equiparare, a livello contributivo, gli anni di studi universitario (di corso legale) a quello lavorativo. Può riguardare tutti gli anni di corso (riscatto totale) o solo alcuni (riscatto parziale). Perché farlo? In primis, la contribuzione è utile ai fine previdenziali ma anche per raggiungere prima il numero degli anni necessari per ottenere la pensione e per incrementarne l'ammontare.

Ciò nonostante, vi sono numerosi fattori da tenere in considerazione quali l'età, gli anni di studio e l'ammontare della contribuzione già versata al sistema previdenziale. Per questi motivi, il riscatto è da considerarsi un procedimento molto soggettivo: la cosa migliore sarebbe, infatti, capire se convenga o meno in base alla propria situazione, andare sul sito dell'Inps, fare una simulazione o rivolgersi a un Caf.

 

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Cosa può essere riscattato e con quale modalità

Ecco una lista dei corsi di studio che possono essere riscattati:

  • diplomi universitari (corsi di durata non inferiori a due e non superiori a tre anni);

  • diplomi di laurea (corsi di durata non inferiori a quattro e non superiori a sei anni);

  • diplomi di specializzazione post laurea e quelli conseguiti al termine di un corso di durata non inferiore a due anni;

  • dottorati di ricerca i cui corsi sono regolati da specifiche disposizioni di legge;

  • titoli accademici introdotti dalla riforma dell’Università del 1999 (decreto n. 509/1999): laurea (al termine di un corso di durata triennale) e laurea specialistica (al termine di un corso di durata biennale cui si accede con la laurea).


Dal 1997 è possibile riscattare più corsi universitari (in precedenza, i plurilaureati potevano scegliere di riscattare solo una laurea).

Sono invece esclusi dalla possibilità di riscatto:

  • i periodi di iscrizione fuori corso;

  • periodi già coperti da contribuzione obbligatoria o figurativa oppure da riscatto già chiesto ad altri regimi previdenziali;

  • diplomi di laurea conseguiti in università estere non riconosciute in Italia.


Grazie alla modalità agevolata, introdotta con la legge n.26 del marzo 2019, si abbassano notevolmente i costi del riscatto sia per i lavoratori dipendenti che per gli autonomi. Il nuovo procedimento di calcolo, all'inizio, si applicava solo agli anni di corso di laurea a partire dal 1° gennaio 1996, in concomitanza con l'introduzione del sistema pensionistico contributivo; con la circolare Inps n.6 del gennaio 2020, il meccanismo si amplia anche a chi è si è laureato prima del 1996. Pertanto, può richiedere il riscatto degli anni di laurea con il sistema agevolato anche chi ha iniziato a versare contributi Inps prima del 1996 e aveva meno di 18 anni di contributi versati al 31 dicembre 1995 e, al momento della richiesta di riscatto, ha un minimo di 15 anni di contributi di cui almeno 5 versati dopo il 31 dicembre 1995, previa richiesta di passaggio al metodo contributivo.

Un altro importante requisito è la richiesta della liquidazione dell'assegno pensionistico interamente con il sistema contributivo. Chi si è laureato prima del 1996, quindi, può accedere al sistema agevolato solo se ha fatto richiesta di passaggio al metodo contributivo per cui l’Inps tiene conto di tutti i versamenti (anche quelli che precedono il 1996) con il metodo contributivo.

 

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Quanto si paga per il riscatto e quando conviene farlo

Con il sistema tradizionale, l'aliquota per il calcolo del riscatto degli anni di laurea si applica alla retribuzione lorda percepita negli ultimi 12 mesi di attività. Con il sistema agevolato, invece, l’aliquota viene applicata al cosiddetto minimale retributivo degli artigiani e commercianti (per il 2019 l’aliquota era del 33% e il minimale ammontava a 15.878 euro).

Per differenziare in maniera semplice le due modalità: con la modalità agevolata, 1 anno di corso di laurea si riscatta ai fini pensionistici versando circa 5.200 euro, contro i circa 13.200 euro necessari per riscattare lo stesso anno attraverso il sistema tradizionale (ipotizzando una retribuzione annua lorda di 40mila euro). In questo caso, la differenza di spesa tra le due alternative ammonta, dunque, a circa 8mila euro per ogni anno di studio universitario. Ogni anno di riscatto del corso di laurea è rateizzabile, senza interessi, in dieci anni e la cifra è deducibile in dichiarazione dei redditi.

Quando conviene richiedere il riscatto della laurea? Innanzitutto, occorre fare un confronto fra il costo del riscatto con il numero delle rate mensili di pensione che si potranno riscuotere in anticipo rispetto al raggiungimento dell'età pensionabile e con l'incremento dell'importo della pensione.

In generale, la misura agevolata conviene a chi vuole accedere alla pensione anticipata con Opzione donna e Quota 100: si tratta di due provvedimenti che penalizzano lavoratrici e lavoratori a causa dell'assegno finale ridotto rispetto a quello della pensione raggiunta con la vecchiaia a 67 anni. Il riscatto della laurea risulta quindi vantaggioso per le lavoratrici che vogliono accedere a Opzione donna, la misura che permette di andare in pensione con 58 anni di età e 35 anni di contributi (59 per le lavoratrici autonome). Vediamo un esempio pratico:

lavoratrice dipendente nata a febbraio del 1961. Al 31.3.2019 ha maturato 31 anni di contributi nel Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti del settore privato con applicazione del metodo misto. Avrebbe i requisiti per accedere a Opzione donna (come riformata dalla legge di bilancio del 2020), eccetto che per i contributi, avendone maturati 31 sui 35 richiesti. Inoltre, ha conseguito nel 1985 una laurea di vecchio ordinamento (4 anni) in Economia; essendo collocata prima del 1996, per accedere al riscatto agevolato, dovrà prima optare per il metodo contributivo e, successivamente, aderire all’onere agevolato; con l’onere agevolato di riscatto 4 anni avranno il costo di soli 21.040 euro, con un risparmio di più del 70% del costo del riscatto ordinario. Riscatto dei 4 anni a marzo 2020, cessazione a marzo 2020 e decorrenza della pensione ad aprile, esaurita la finestra di 12 mesi dalla maturazione dei requisiti. Dal momento che la lavoratrice è interessata a Opzione donna, per lei la conversione al metodo contributivo non cambia in alcun modo la propria pensione, che sarebbe stata comunque liquidata con il metodo contributivo puro (applicato automaticamente a chi accede a Opzione donna).

Vediamo ora la situazione per chi vuole accedere a Quota 100, misura che permette di andare in pensione anticipata con 62 anni di età e 38 di contributi. Ecco un altro esempio pratico:

lavoratore dipendente nato a marzo 1958. La pensione di vecchiaia avrebbe avuto decorrenza a ottobre 2025. Al 31/3/2020, l’assicurato ha maturato 34 anni di contributi nell’assicurazione generale obbligatoria con metodo di calcolo misto. Il riscatto di laurea ordinario era stato calcolato con onere pari a 125.000 euro; l’opzione per il metodo contributivo causa un abbassamento della pensione del 19,5%. Attraverso l’opzione per il metodo contributivo, l’assicurato abbatterà una quota di pensione generata dal metodo misto, ma accederà alla pensione in anticipo, risparmiando più dell’80% del riscatto laurea, necessario per maturare il diritto alla pensione. Maturando, grazie al riscatto agevolato, 38 anni di contributi a marzo 2020, il dipendente potrà richiedere Quota 100 che decorrerà a luglio 2020, con un anticipo di oltre 5 anni rispetto alla pensione di vecchiaia.
 

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A chi non conviene il riscatto agevolato della laurea

Come detto in precedenza, non sempre conviene riscattare gli anni di laurea. Il vantaggio reale dipende da svariati fattori come, ad esempio, la continuità della vita lavorativa e da quanti anni si è iniziato a lavorare.

In linea generale, il vantaggio si concretizza per chi ha iniziato a lavorare molto presto. Il riscatto della laurea agevolato per accedere alla pensione non conviene, invece, a chi è prossimo alla pensione di vecchiaia (che si raggiunge a 67 anni). Il requisito è stato aumentato di cinque mesi a partire dal 1° gennaio 2019 (prima era di 66 anni e 5 mesi) e da un anno ormai è fisso a 67 anni per adeguamento alle aspettative di vita. Un lavoratore che ha maturato almeno 20 anni di contributi, che ha iniziato a versare contributi prima del 1996, e al quale manca anche solo 1 anno per raggiungere la pensione di vecchiaia alla quale si applica il calcolo misto (retributivo e contributivo), non conviene riscattare gli eventuali anni di laurea antecedenti al 1996, dal momento che il requisito contributivo è raggiunto. Chi ha iniziato a lavorare a 30 anni, invece, non avrebbe un anticipo sulla pensione con il riscatto della laurea agevolato, cosa che invece riguarderebbe chi ha iniziato 5 anni prima e che avrebbe un anticipo sull’uscita di 4 anni e sei mesi.

Il riscatto, quindi, non avvicina la pensione di vecchiaia. Vediamo un esempio pratico:

lavoratore nato a gennaio 1954, che ha perso la propria occupazione nel gennaio 2018 e che termina a gennaio 2020 il trattamento di disoccupazione. Il dipendente ha 24 anni di contributi nel Fondo dei dipendenti del privato, inclusi 2 anni di contribuzione figurativa da Naspi; al lavoratore si applica il metodo misto. La pensione di vecchiaia decorre a febbraio 2021 e il lavoratore ha già soddisfatto il minimo contributivo richiesto (20 anni) anche senza riscatto. In questo caso, il riscatto di laurea, sia in forma ordinaria, sia agevolata, non riveste alcuna convenienza, dal momento che non riesce a materializzare alcun ingresso anticipato alla pensione rispetto alla pensione di vecchiaia che è legata al requisito anagrafico e non contributivo.
 

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Come fare domanda per il riscatto agevolato della laurea

La richiesta può essere fatta in qualsiasi momento tramite il sito dell'Inps, che mette a disposizione anche un calcolatore per avere chiara la cifra massima da pagare. La domanda non è vincolante, ovvero, non impegna al pagamento effettivo del riscatto. Si può sempre cambiare idea una volta ricevuta la risposta affermativa da parte dell'Inps e nel momento in cui arrivano a casa i bollettini di versamento.

La domanda può essere inoltrata solo per via telematica tramite il sito dell'Inps: si accede al servizio con Spid, cliccando alla voce ‘Prestazioni e servizi’ e poi a ‘Tutti i servizi’. Da qui, i dipendenti privati devono cliccare su ‘Riscatto di laurea’, mentre i dipendenti pubblici su ‘Gestione dipendenti pubblici: servizi per lavoratori e pensionati’. In alternativa, per avere informazioni, si può chiamare il numero verde gratuito 803.164 o rivolgersi ai patronati e agli intermediari Inps.

Per accedere al calcolatore e avere un’idea di massima di quanto bisogna versare per riscattare gli anni di studio universitario, si accede sempre tramite Spid, cliccando alla voce ‘Prestazioni e servizi’, poi ‘Tutti i servizi’, poi ‘Riscatto di laurea’ e infine ‘Simulazione calcolo’. Dopo aver selezionato la gestione previdenziale che interessa, vanno inserite alcune informazioni: anno di iscrizione all’università, numero di rate con cui si intende frazionare il pagamento, periodi da riscattare. Una volta inseriti i dati richiesti, bisogna cliccare su ‘Calcola l’onere del tuo riscatto di laurea’: la cifra fornita è indicativa; quella effettiva verrà comunicata dopo la presentazione della richiesta di riscatto.

 

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