Quanto risparmiano all'anno i lavoratori in smart working? Ce lo svela una ricerca del Codacons, che afferma quanto il caro-bollette e il caro-carburante siano diventati fattori determinanti nella scelta, da parte delle imprese italiane, di optare per il lavoro a distanza.
L'associazione dei consumatori dichiara che ogni singolo lavoratore, lavorando da casa con la modalità agile, risparmierebbe all'anno tra i 2.845 e i 5.115 euro. Ma il risparmio deriverebbe anche dal punto di vista del tempo: ben 7 giorni all'anno guadagnati dal minor tempo speso per spostarsi tra casa e ufficio. Inoltre, ci sarebbe anche un taglio del 30% delle spese vive da parte delle aziende.
Lavorare da casa conviene quindi sia ai dipendenti che alle imprese? Scopriamo nel dettaglio quanto risparmiano all'anno i lavoratori in smart working.
Leggi anche: “Fine stato emergenza dal 1° aprile: cosa accadrà a smart working e green pass?”
Negli ultimi anni abbiamo assistito a una vera e propria rivoluzione del modo di lavorare. La pandemia e i numerosi lockdown hanno costretto le aziende, in Italia e nel mondo, ad arrendersi alla modalità agile, costruendo nuovi tipi di relazioni a distanza e sviluppando moderni sistemi di business per andare avanti, nonostante tutto.
Ora che ci si avvicina pian piano alla normalità con la fine dello stato d'emergenza, ci si chiede quale sia la modalità di lavoro più conveniente, sia per quanto riguarda i dipendenti che per le imprese stesse. Lavorare da casa, quindi, consente un risparmio economico?
Il Covid-19 indietreggia, è vero, ma in questo periodo sorgono altre problematiche non indifferenti, come l'aumento dei prezzi delle bollette e della benzina in tutta Italia. Pensate che il Codacons, grazie al suo studio, ha evidenziato come lavorare da casa consenta a fine anno un risparmio medio delle spese vive (su affitti, utenze, riscaldamento, manutenzione, telefonia) sino al -30% per ogni azienda, e fino a 10mila euro per ciascun dipendente in smart working.
Nello specifico, il risparmio del lavoratore varia tra i 2.845 e i 5.115 euro all'anno in base a diversi fattori: ad esempio se ci si sposta in auto o con i mezzi pubblici, quale sia la distanza percorsa dalla casa all'ufficio e viceversa. Quest'ultimi sono considerati sicuramente i costi più importanti. Poi ci sono da valutare le spese minori relative ai consumi alimentari come pranzi, colazioni e pause caffè.
Ti potrebbe interessare anche: “Mangiare alla scrivania? Fa male alla salute e fa ingrassare”
Il risparmio dei lavoratori in smart working non è da considerarsi soltanto in termini economici, ma anche dal punto di vista del tempo. Sempre secondo il Codacons, ogni giorno un cittadino risparmia mediamente 74 minuti per sposarsi dalla propria abitazione all'ufficio, e questo sarebbe l'equivalente di ben 7 giorni all'anno. Ma non c'è solo maggior tempo a disposizione per lo sviluppo di un miglior equilibrio tra vita personale e vita professionale, c'è anche una riduzione di emissioni per circa 1,8 milioni di tonnellate di CO2 all’anno, favorita proprio ai minori spostamenti effettuati.
Ci sono comunque alcune criticità: è vero che uno studio di Selectra ha riscontrato che la modalità agile piace al 55% dei lavoratori, ma è altrettanto vero come il 60% accusi il duro colpo dell'aumento dei costi delle utenze domestiche. A questo punto, la soluzione migliore potrebbe risultare un sistema ibrido tra lavoro in sede e lavoro da casa, con una maggiore flessibilità, anche attraverso dei turni con i colleghi.
Arriverà prima o poi la vera rivoluzione del lavoro anche in Italia? Si spera che il percorso fatto finora non vada perso e che si rifletta sempre più attentamente sulle esigenze sia professionali che personali dei lavoratori, per godere di maggiore serenità e produttività sotto tutti i punti di vista.
Consulta anche: “I 10 benefit aziendali più richiesti: cosa desiderano di più i dipendenti?”
